Sanità, la sfida è anche tagliare le attese

Ospedali aperti anche il sabato dalle 8 alle 20 per esami, visite e interventi. E la libera professione riprenderàalraggiungimentodell’obiettivo

Un ritorno progressivo e prudente alla normalità, anche per il servizio sanitario che, gradualmente, riaprirà tutte le attività sospese per l’emergenza. Negli ospedali resterà la divisione dei reparti Covid dai no Covid, i 250 posti di terapia intensiva creati per l’emergenza rimarranno a disposizione della protezione civile regionale e nazionale. La ripresa comincia con le visite ambulatoriali programmate, gli screening oncologici e i controlli propedeutici alle attività chirurgiche, secondo le priorità. Ripartono anche i prelievi del sangue, solo su prenotazione, in fasce orarie estese al primo pomeriggio. Le singole Asl dovranno redarre un piano dell’attività, anche utilizzando le strutture e le disponibilità del privato convenzionato.

Tuttavia se la sfida prioritaria resta controllare il virus con la sorveglianza epidemiologica – saranno potenziati i dipertimenti di Prevenzione – che dovrà consentire (con screening sierologico e tamponi) l’individuazione rapida e l’isolamento di casi positivi e dei loro contatti, per evitare nuovi focolai epidemici, l’obiettivo che il governatore toscano Enrico Rossi pone è ancora più ambizioso: cogliere l’occasione per riorganizzare, migliorandolo, il sistema sanitario e aggredire il problema delle liste d’attesa che, con la sospensione di molte attività per due mesi, si sono già allungate con il rischio di un peggioramento. Per questo (e per limitare la compresenza di operatori) gli ospedali e i presidi territoriali dovranno essere operativi per 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20, compreso il sabato. Richiamando la delibera del 17 dicembre 2018, la ripresa della libera professione per i medici sarà autorizzata dopo il raggiungimento dell’obiettivo di un tempo di attesa per le visite ambulatoriali istituzionali programmate non superiore a 15 giorni (30 giorni per gli esami).

Per ridurre la pressione sugli ospedali, l’ordinanza consente ai medici ospedalieri di spostarsi per le visite nei presidi territoriali che in Toscana sono 800 (contro 40 ospedali). Le sale di attesa non potranno riempirsi: gli appuntamenti per le prime visite avranno orari cadenzati. Ma per i controlli e il follow up si ricorrerà alle visite telematiche. Un sistema che sarà sempre più utilizzato anche da medici e pediatri di famiglia. Un’altra grande carenza sarà colmata raggiungendo l’obiettivo di creare 1100 nuovi posti letto destinati alle cure intermedie che, con gli attuali 612, saliranno posti a 1.700: indispensabili anche per il dopo pandemia per i dimessi dalla fase acuta. Nelle case di riposo ci sarà un medico Asl ogni 300 assistiti, per implementare l’assistenza. Saranno potenziate anche le Unità speciali di continuità assistenziale (con medico e infermiere).

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