ROSSELLA CONTE
Cronaca

San Frediano, un altro negozio storico tira giù il bandone

L’amarezza dell’ex proprietario: "Le tutele non bastano a garantire le attività, mancano servizi e la viabilità non aiuta"

Alfredo Cozzi

Firenze, 6 ottobre 2019 - ANche il ‘chiccaio’ di San Frediano se ne va. E con il Dolce Emporio si perde un altro pezzo di tradizione fiorentina, con i suoi dolcetti, i suoi liquori e i ricordi di buono, in una città che progressivamente perde pezzi d’identità. La sua fisionomia. Nonosntante l’impegno dell’amministrazione comunale nella tutela degli esercizio storici.

I muri di quel negozio nell’Oltrarno sono ancora impregnati dello zucchero che hanno respirato per quattro secoli. Per più di duecento anni, tra il 1531 e il 1748, le monache del monastero dell’Arcangelo Raffaello lì, in quei locali dove dopo è nato l’Emporio in borgo San Frediano, hanno impastato farina, spezie, frutta secca e miele. Nel 2013, la lunga tradizione dolciaria della bottega, avviata nel 1961, ha ottenuto il riconoscimento del Comune che ha incluso il Dolce Emporio nell’albo degli Esercizi storici fiorentini. Purtroppo oggi la saracinesca della golosa bottega è abbassata. Il nuovo proprietario Filippo Ragazzo è stato costretto a chiudere. Anche se ha ceduto l’attività e i nuovi proprietari, stando a ciò che dicono i commercianti della zona, dovrebbe riaprire presto. Sempre come Emporio perché c’è il vincolo da mantenere.

"Per i negozi storici non è semplice andare avanti. Non abbiamo abbastanza tutele e quando si fanno le leggi si pensa più alle grandi aziende che alle piccole attività", è arreso Alfredo Cozzi, titolare per vent’anni del Dolce Emporio. Lui a febbraio, raggiunta l’età della pensione, ha venduto la sua attività che per decenni è stata un punto di riferimento in San Frediano. Chi gli è subentrato dopo pochi mesi si è arreso.

Sulla ‘panchetta’ dell’Emporio, come era stata battezzata dai clienti, si sono sedute generazioni di fiorentini «che molto spesso – sono le perole di Cozzi – venivano da me anche solo per sfogarsi». Uno di quei luoghi d’un tempo dove ci si incontrava anche per stemperare le amarezze della vita. Quando la bottega di San Frediano entrò a far parte dell’albo degli Esercizi storici Cozzi decise di realizzare una linea di biscotti ispirata al quartiere: i biscotti delle Nonne di San Frediano, realizzati seguendo alla lettera una vecchia ricetta ritrovata nel quaderno della nonna. Poi tutto è andato perduto. Ed è un peccato.

"Purtroppo in questi anni sono stati tanti i negozi tipici e gli artigiani costretti a chiudere – spiega Cozzi – Ma il vero problema, oltre a quello della concorrenza delle grandi catene, è di tipo strutturale. In Oltrarno, per esempio, mancano i parcheggi: è impossibile fermarsi anche solo per pochi minuti. Anche la viabilità non ci aiuta: siamo praticamente irraggiungibili. Per non parlare dei mezzi pubblici insufficienti».

E intento la geografia commerciale della rive gauche fiorentina si trasforma, mese dopo mese, anno dopo anno.