Gli arrivano i sacchi rossi per i malati di Covid, ma è morto da 18 mesi

Il pacco è stato ritirato dal figlio, Massimo Pieraccini. "Mio padre è stato uno dei primi a perdere la vita per il virus a Firenze"

Massimo Pieraccini con il pacco ricevuto da Alia

Massimo Pieraccini con il pacco ricevuto da Alia

Firenze, 22 settembre 2021 - Un pacco indirizzato a Lazzaro Renato Pieraccini, contenente i sacchi rossi per la raccolta dei rifiuti destinati ai malati di Covid. Come migliaia di altri, anche a lui spettavano i tristemente famosi sacchi rossi. Chi è positivo al virus deve buttare la spazzatura lì dentro, poi Alia si occupa del ritiro con tutte le precauzioni del caso. Una specie di lettera scarlatta da apporre di fronte a casa, ma insomma, di fronte all'emergenza pandemica non si può fare tanto gli schizzinosi.

C'è un problema però: il plico è arrivato a casa Pieraccini, a Firenze, il giorno 21 settembre 2021. E Lazzaro Renato sono 18 mesi che non c'è più: "Mio padre è morto il 19 marzo 2020, una delle prime vittime del Covid a Firenze", racconta il figlio Massimo, noto per il suo impegno sociale. Massimo Pieraccini infatti presiede il Nopc-Nucleo operativo di protezione civile, l'associazione fiorentina che si occupa di logistica dei trapianti, vale a dire queli "angeli" che trasportano le cellule per i trapianti di midollo in giro per il mondo. Un'attività benemerita condotta con la sorella Patrizia e con una squadra eccezionale di volontari per la quale Pieraccini è stato anche premiato dal Quirinale. "Diciotto mesi dopo mi arriva questo pacco", dice senza commentare ulteriormente il disguido. 

Luca Boldrini

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