Rognoni: "Guardare alle nuove forme di socialità"

Giornata dedicata alla povertà a Firenze, con focus su welfare innovativo e condivisione della marginalità. Artisti e esperti riflettono sul tema, sottolineando l'importanza di affrontare le disuguaglianze.

Rognoni: "Guardare alle nuove forme di socialità"

Rognoni: "Guardare alle nuove forme di socialità"

FIRENZE

Una giornata dedicata alla "povertà, una realtà antica e nuova", quella di martedì,promossa dall’Opera di Santa Croce con la comunità dei Frati Minori conventuali che si è aperta con i saluti di padre Giancarlo Corsini, rettore della Basilica, della presidente dell’Opera di Santa Croce, Cristina Acidini e dell’assessore al Welfare del Comune di Firenze, Sara Funaro. Un dialogo con tanti ospiti e momenti di riflession. La sfida alle nuove povertà chiede un welfare innovativo, il recupero del messaggio di Francesco d’Assisi, sempre attuale, che invita a condividere la marginalità. Il dialogo è partito proprio dai poveri e dalla povertà, così come sono stati raccontati nel corso dei secoli dai grandi artisti da Giotto a Simone Martini, da Masaccio a Raffaello, come ha spiegato con dovizia di particolari la presidente Cristina Acidini. Ci sono da fronteggiare insieme povertà e disuguaglianze che riguardano prima di tutto minori e ragazzi, in Italia e in Europa come ha sottolineato Maria Stella Rognoni docente dell’Università di Firenze ha invitato "a guardare all’Africa, alle nuove forme di socialità delle sue comunità che si propongono come modello positivo". La povertà è un tema molto scomodo, lo mette in risalto Ferruccio de Bortoli: "la povertà non la vogliamo vedere, è una realtà ma non viene mai considerata un’emergenza, perché i poveri non costituiscono una lobby e neppure una categoria politica".

Linda Coscetti

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