FRANCESCO
Cronaca

Robert Redford e i suoi anni fiorentini

Gurrieri

Dopo la prematura morte della mamma Marta Hart (1955) il giovane Redford, che è nato nel 1936 a Santa Monica in California, interrompe gli studi e decide di venire in Europa. In particolare, in Italia e in Francia. Forse una lontana suggestione bohèmienne per l’arte, forse certo fascino per un ancora persistente esistenzialismo dovuto alla polemica fra Sartre e Camus. Fatto sta che il giovane Robert (diciannovenne) è a Firenze e alloggia dalla famiglia Barbieri. E qui comincia una incerta narrazione che lo vorrebbe "in una stanzetta vicino alla stazione a studiare architettura", chi invece a frequentare un corso breve per stranieri all’Istituto d’Arte di Porta Romana, chi ancora all’Accademia di belle Arti a San Marco. Il problema è stato recentemente sollevato da Alessandra Venezia (in un suo articolo su “Io Donna, del Corriere della Sera), che ci ha rimandato alle ottime biografie su Redford di Michael Feeney Callan e di Cindy Berger, che abbiamo direttamente interpellata. Siamo andati avanti, valendoci della Berger (con l’aiuto di Giovanna Mochi) arrivando all’ultima soglia di casa Redford, scambiandoci informazioni con la segretaria Wendy Hopkins. Il risultato? Robert non sta molto bene e non ricorda più i dettagli fiorentini, pur confermando la frequentazione di studi artistici. Sicuramente, nel ’57 Redford da Firenze rientra a Los Angeles, più maturo e più colto come riconoscerà molti anni dopo alla premiazione del Leone d’oro a Venezia. C’è dunque da dedurre che Redford si avvicinò all’Accademia di San Marco e alla Libera Scuola di Nudo, palestra che ha sempre ospitato artisti irregolari, a cui non si chiedeva diplomi precedenti. Resta dunque il fatto inconfutabile che uno dei più amati attori americani – si ricordi, uno per tutti dei suoi film ‘Tutti gli uomini del presidente’, giornalista con Dustin Hoffman – si sia fatto le ossa anche nella nostra Firenze.