FIRENZE
Attaccato all’ingresso della sua attività, a Firenze, ha trovato un cartello: "Te ne devi andare da qua".
Il riferimento è ovviamente ai fatti che hanno coinvolto suo figlio Mattia.
Il gesto irrimediabile del 22enne ha anche lacerato la sua famiglia, ma lei, pur non giustificandolo, gli ha fatto sapere che non lo abbandonerà mai. Così, anche ieri mattina, nonostante Mattia abbia partecipato all’udienza di convalida del suo arresto in collegamento dal carcere di Sollicciano, sua mamma, Samuela, era in tribunale. All’avvocato, Francesco Ceccherini, la donna ha consegnato una lettera affinché sia recapitata prima possibile a Mattia. Pensieri intimi e riservati, scritti dietro una fotografia che li ritrae insieme, qualche anno fa, al mare, felici.
La donna era il principale punto di riferimento per il 22enne. I rapporti con il padre, originario di Livorno, erano pressoché assenti. Anzi, tempo fa, quando i due si incontrarono, finì in una violenta litigata.
Un ventenne problematico, Mattia. Anche a Sollicciano sono consapevoli della delicatezza della situazione.
E’ stato messo in cella con un suo coetaneo, in modo da limitare l’impatto con la detenzione.
E viste anche le sue condizioni, i legali che lo assistono, ritenendo che in questo momento fosse la soluzione migliore per monitorarlo, non hanno chiesto, per il momento, un’attenuazione della misura.
ste.bro.