REDAZIONE FIRENZE

Risse, bottiglie rotte e sonni vietati. Capalle si ribella a ’quelli della notte’

Problemi di convivenza tra residenti e giovani intorno alla discoteca Sporting. "Urla e bivacchi, un inferno"

"Siamo esasperati ma vogliamo la pace". E’ quanto sostengono gli abitanti della frazione di Capalle che abitano nei pressi della storica discoteca Sporting Club. In particolare i residenti di via del Tabernacolo e quelli nell’area dell’ex conventino da tempo lamentano una serie di disagi.

"Qui la notte non si dorme" dicono puntando il dito contro la discoteca e contro i giovani frequentatori che prima e dopo aver ballato bivaccano nei pressi del locale che da poco più di un mese ha cambiato gestione e che è aperto solitamente il sabato e il mercoledì sera. Se a metà settimana è frequentato da persone più adulte, il sabato è la serata dei più giovani. "Quelli che prima e dopo aver ballato bevono alcolici portati da casa, visto che sono minorenni, e continuano a far confusione sotto le nostre finestre" dicono alcuni residenti di via del Tabernacolo dove i condomini sono divisi da vialetti - di proprietà comunale - che il sabato notte diventano teatro anche di risse. "Un paio di settimane fa è arrivata l’ambulanza, non so cosa sia accaduto ma la mattina c’era il sangue per terra" dice Sofia Giuntini ricordando anche il "tappeto di bottiglie di vetro rotte". "Sono al limite della sopportazione, la notte voglio dormire" tuona Nicola Capoluongo. I giovani inoltre, scavalcherebbero la recinzione del locale per entrare senza pagare. "E per farlo entrano da dietro, dove ci sono delle proprietà private - racconta Mario Perrone - E più volte mi sono trovato una banda di ragazzini nel mio piazzale e li ho invitati, con educazione, ad andarsene. Loro, con fare arrogante, non ascoltano".

Per gli abitanti della zona, urge un intervento: già partira la raccolta firme da portare in Comune. "Da casa mia, in via della Colonna, ho misurato i decibel e non erano quelli previsti dalla legge, tremavano i vetri. Invito i titolari del locale a fare un controllo, magari a chiamare Arpat a spese loro" dice Giuseppina Fante. Alessandro Nastasi, uno dei nuovi soci che ha preso in gestione il locale è pronto a fare la sua parte: "Abbiamo aumentato i controlli nel parcheggio e abbiamo aumentato gli addetti ai controlli Noi vogliamo lavorare senza creare disagi al vicinato. Rispettiamo gli orari e se si sente la musica forse è perché vengono aperte le porte delle uscite di sicurezza. Certo è che siamo disponibili a fare interventi per non arrecare disturbo".

Barbara Berti