GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

Riportando tutto a casa: "La nostra anima combat-folk"

Al Viper concerto-evento di Cisco dedicato all’ album dei Modena City Ramblers

Riportando tutto a casa: "La nostra anima combat-folk"

Riportando tutto a casa, 30 anni dopo. Ma che bella idea riproporre domani sera alle 21,30 al Viper Theatre di Firenze un concerto-evento dedicato all’omonimo album dei Modena City Ramblers, pubblicato nel 1984. Ci ha pensato Stefano Cisco Bellotti, che ai tempi era il vocalist della band emiliana, radunando per l’occasione altri compagni di avventure nei primi MCR: Marco Michelini al violino, Luciano Gaetani al banjo e bouzouki, Max Frignani alla chitarra elettrica e acustica, Roberto Zeno alle percussioni e batteria, Enrico Pasini alla tromba, tastiera e fisarmonica, Kaba Cavazzuti alle percussioni, batteria e chitarra e Bruno Bonarrigo al basso.

Una festa di note per riscoprire la modernità e la passione che si cela dietro la rilettura del folk irlandese e internazionale...

"Per dare un tocco in più di irish folk ci sarà come ospite anche Massimo Giuntini e coinvolgeremo anche gli altri amici musicisti fiorentini che ci verranno a trovare".

Cisco, che performance proponete in questo tour?

"Una sorta di concerto sociologico, se guardiamo bene a fondo, perché ci rivediamo tutti più vecchi, chi sul palco, chi sotto, con le famiglie, con i bambini sulle spalle. E’ un’emozione meravigliosa che i genitori accompagnino i figli a far vedere loro cosa hanno vissuto 30 anni fa".

Che età media avete oggi sul palco?

"Non siamo di sicuro una boy band. Abbiamo due settantenni, un sessantenne, gli ultra cinquantenni fanno da padrone, ma ci sono anche due quarantenni".

C’è bisogno di un ritorno all’impegno?

"Per noi è stato fondamentale nel comunicare alla nostra generazione quello che volevamo fare e quello che avevamo in testa. Oggi i giovani lo fanno in maniera diversa. Attraverso altri mezzi, come i social. La musica c’è ancora, ma è frammentata. La comunicazione e l’aggregazione avvengono in altri modalità".

Voi invece tornate alle radici del vostro sound?

"E’ un live dall’anima molto combat-folk, con suoni irlandesi e l’immaginario che ci distingueva dal 1994 in poi".

Come procede la sua avventura solista?

"Tanto bene, che mi ha permesso di divagare e di tornare sui miei passi a rileggere il mio passato in chiave attuale, come sta capitando anche ad altri musicisti della mia generazione. Su tutti la Réunion dei CCCP".

Finito il tour cosa succede?

"Fino ad aprile prosegue questo progetto, poi ripartirò con i ragazzi della Bandabardò per il tour estivo".