Rincari energia: "Un'altra mazzata sulle imprese della ristorazione"

Tni lancia l'allarme: "Nei primi sei mesi 2021 il calo di fatturato dei ristoranti toscani è stato del 50% e si sono persi in tre mesi 14mila posti di lavoro”. I ristoratori chiedono un alleggerimento della pressione fiscale

Tni Day alla tenuta Ruffino di Poggio Casciano (Bagno a Ripoli).

Tni Day alla tenuta Ruffino di Poggio Casciano (Bagno a Ripoli).

Firenze, 20 settembre 2021 - Volano i prezzi di elettricità e gas, in Usa come in Europa sono ai massimi. Intanto il Governo studia come mitigare l'aumento autunnale delle bollette e cerca di mettere insieme le risorse. Ma in attesa di un eventuale decreto, che potrebbe tagliare via metà dell'aumento, è certo che il rincaro dell'energia non sarà inferiore al 20% e che potrebbe arrivare, come inizialmente annunciato, fino al 40%. 

“E' una nuova tegola che si abbatte sulle imprese della ristorazione, che nel corso del 2020 hanno perso in Toscana mediamente il 65% di fatturato, al quale è seguito un -50% nel primo semestre del 2021”, afferma Franco Sagliocco, coordinatore regionale di Tni Italia intervenendo al Tni Day in corso di svolgimento alla tenuta Ruffino di Poggio Casciano (Bagno a Ripoli). 

“Durante la pandemia abbiamo subito restrizioni per oltre un anno. Tanti, troppi imprenditori del mondo Horeca – prosegue il coordinatore toscano, – non ce l'hanno fatta e hanno chiuso l'attività per sempre. Altri si sono reinventati. Ma con questa nuova stangata in arrivo, centinaia di aziende rischiano di non arrivare alla fine dell'anno”. 

“I costi dell'energia, infatti – sottolinea – rappresentano circa il 10% dei costi totali annui. Per un ristorante che fattura 500mila euro l'anno, la spesa annua è attualmente di circa 15mila euro l'anno e quindi, con il rincaro del 40%, salirebbe in un anno a 21mila euro. Un costo insostenibile visto che ancora i turisti extraeuropei non sono tornati e i ristoranti lavorano al 30% in meno dei coperti a causa del distanziamento imposto dai protocolli di sicurezza. E se le aziende chiudono o non lavorano, si perdono posti di lavoro”

La crisi del settore ristorazione è evidente anche considerando infatti gli avviamenti al lavoro in Toscana. Secondo i dati diffusi da Irpet, relativi al primo trimestre 2021, sono proprio alberghi e ristoranti ad assumere meno rispetto allo stesso periodo 2020: -61,4%, con 14mila contatti in meno. Nel primo trimestre 2019 gli avviamenti al lavoro nel settore alberghiero e della ristorazione erano stati, a livello regionale, 36.409. Nell'anno succssivo, tra gennaio e marzo, quando gli effetti della pandemia si erano fatti sentire, si è scesi a 23.549. Nel primo trimestre 2021 il crollo a 9.107 contratti. Così, alla flessione di oltre il 35% degli avviamenti al lavoro del 2020 sul 2019, si è aggiunto il crollo del 61,4% del 2021 sul 2020. 

Alla Regione Toscana e al governo chiediamo che per il 2022 venga rimodulata la pressione fiscale con un intervento a 360 gradi superando più possibile gli attuali troppi vincoli burocratici; l'abbassamento di aliquote Iva e accise, l'eliminazione degli oneri di riscossione e more e il superamento dell'Irap con la possibilità di destinarla come contributo in bolletta per le imprese. 

Il Tni Day prosegue con altri due appuntamenti: lunedì 27 settembre, con la prima convention nazionale, e lunedì 4 ottobre, per la convention provinciale, sempre alla tenuta Ruffino di Poggio Casciano a Bagno a Ripoli.  

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