"Rimuovere la statua di Indro? Un’offesa"

Dura lettera del presidente della Fondazione Montanelli al sindaco di Milano, Sala. Che rassicura: "Non sono favorevole"

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"Riteniamo che anche il solo ipotizzare la rimozione di Indro sarebbe un’offesa alla memoria del più popolare e apprezzato giornalista italiano del Novecento, oltre a rappresentare un insulto alla città di Milano che nel giornalista ha sempre riconosciuto un proprio cittadino di cui essere orgogliosa". Chi parla è Alberto Malvolti (nella foto), presidente della Fondazione Montanelli Bassi. Ha scelto di intervenire sulla polemica scoppiata nei giorni scorsi in merito alla proposta di rimozione della statua del giornalista e scrittore Indro Montanelli dai giardini a lui dedicati, con una lunga lettera pubblicata sul sito web della Fondazione e destinata sia al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sia a quello di Fucecchio, Alessio Spinelli.

"Ancora una volta – si legge – si sta sviluppando un’incredibile e offensiva polemica sulla statua dedicata nel 2006 a Indro Montanelli, il grande giornalista che amava dire: ’Tutto ciò che sono lo devo a Fucecchio, tutto quello che sono diventato lo devo a Milano’, in una dichiarazione di affetto e di riconoscenza per le sue due ‘patrie’. Si tratta di una violenta polemica che deforma rozzamente e in modo strumentale una vicenda mai nascosta da Montanelli e che deve essere giudicata nel contesto storico in cui è avvenuta".

Spazio quindi alle vicende. "Le testimonianze lasciate da Montanelli e il contesto storico in cui quei fatti avvennero – continua Malvolti – dimostrano che non ci fu alcuna violenza né tanto meno ci furono atteggiamenti razzisti da parte di Indro, che accettò quel ‘matrimonio’ proposto dalla popolazione locale e celebrato pubblicamente secondo gli usi e i costumi abissini".

E dopo la presa di posizione del sindaco Spinelli, in ‘difesa’ dell’illustre concittadino, è arrivata anche quella del sindaco di Milano. "Non sono favorevole alla rimozione della statua di Montanelli – ha detto in un’intervista al ‘Giorno’, rispondendo alla richiesta arrivata fra l’altro dai Sentinelli e da alcuni esponenti del Pd, che ha infiammato le polemiche di questi giorni –. Penso che in tutte le nostre vite ci siano errori. E quello di Montanelli lo è stato. Ma Milano riconosce le sue qualità, che sono indiscutibili. Non mi piacevano tutte le sue posizioni, a volte eccedeva in protagonismo. Ma aveva una penna straordinaria".

S. P.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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