REDAZIONE FIRENZE

Ricordando Nadia Le “Tracce di memoria“ alla scuola Nencioni

Ricordando Nadia Le “Tracce di memoria“ alla scuola Nencioni

FIRENZE

"Vedere l’emozione negli occhi dei bimbi ripaga di ogni sforzo, e il ricordo di Nadia Nencioni sarà sempre vivo". La scuola Nadia Nencioni di Firenze, intitolata alla bimba scomparsa durante l’attentato di Firenze del maggio ’93, ha vinto il concorso “Tracce di memoria“, indetto dai Ministeri dell’Istruzione, della Cultura e dalla Direzione generale degli archivi. L’evento è organizzato oggi, per celebrare la Giornata della Memoria per le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, chiedendo alle scuole di creare contributi e materiale riguardando alcuni episodi del loro territorio. La scuola Nencioni si è affidata al ricordo della piccola Nadia, proprio nell’anno del trentesimo dalla strage fiorentina nella quale è morta. Il progetto “Percorsi di legalità. In ricordo di Nadia e Caterina“ ha come obiettivo principale non solo quello di far conoscere ai bambini e alle bambine la storia di Caterina e Nadia Nencioni, ma anche quello di far sì che maturino la consapevolezza dell’importanza del significato e del rispetto della legalità in ogni società. Il progetto ha coinvolto tutte e nove le classi della Primaria e ogni classe ha realizzato lavori diversi.

"Abbiamo diviso il lavoro per tutti i bimbi, - continua Maria Cristina Guidotti, insegnante e responsabile del progetto - ricostruendo parte della vita di Nadia, le sue giornate in classe, la sua Firenze e via dicendo. Per esempio, i bimbi delle prime hanno realizzato una sorta di mappa di Firenze con le strade che Nadia percorreva e quelle interessate dalla strage. Altri hanno realizzato un diario che immaginava come Nadia fosse sopravvissuta e continuasse a raccontare la sua vita a scuola. La cosa più bella è che abbiamo davvero dato ai nostri bambini il senso delle parole strage, vittima e mafia. E vedere gli occhi lucidi di tutti gli alunni quando abbiamo incontrato una compagna di classe di Nadia Nencioni è stata un’emozione fantastica".

Iacopo Nathan