REDAZIONE FIRENZE

Riciclaggio, coi soldi sporchi compravano oro nell'Aretino: 19 arresti

Perquisizione anche a Firenze

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

Firenze, 4 febbraio 2019 - Un'operazione internazionale della guardia di fiinanza contro il riciclaggio di proventi illeciti ha sgominato una presunta organizzazione criminale che operava tra l'Italia e la Francia. Sono state arrestate 19 persone, in prevalenza di origine nordafricana, ed eseguite numerose perquisizioni nel territorio italiano e francese. All'operazione hanno preso parte i militari della guardia di finanza di Firenze (Nucleo polizia economico-finanziaria) e della gendarmeria francese (Sezione ricerche di Marsiglia), per un totale di 300 unità, con il supporto del personale specializzato tecnico forense dell'agenzia Europol, deputata a supportare le autorità nazionali dei Paesi membri nel contrasto alle forme gravi di criminalità internazionale e al terrorismo.

L'attività investigativa (denominata 'Collecteurs 13', ossia 'collettori' di denaro, dal nome attribuito all'operazione dall'organo di polizia transalpino, operante appunto nel distretto nazionale '13) ha portato anche al sequestro di oltre 550mila euro di denaro contante, oro per oltre 1 milione di euro nonché numerosi orologi di lusso e 10 autovetture, individuati durante l'esecuzione di 30 perquisizioni effettuate in Francia (nelle Città di Parigi, Marsiglia, Frejus, Ivry, Bagnolet, Montpellier, Grenoble e Orvault) ed in Italia (nelle province di Firenze, Arezzo, Brescia e Roma).

Più in particolare, l'operazione di servizio internazionale, iniziata circa due anni fa, coordinata dal sostituto procuratore di Firenze Beatrice Giunti e dal Tribunal de Grande Istance di Marsiglia, con la collaborazione tecnica e logistica dell'agenzia Europol, ha accertato un collaudato sistema fraudolento utilizzato per riciclare danaro attraverso la tecnica 'hawala'. Questo meccanismo, spiega una nota degli investigatori, è una sorta di rete bancaria sommersa basata su rapporti fiduciari degli affiliati, ed è di sovente usato da gruppi etnici per trasferire somme di denaro (anche ingenti) nei loro Paesi di origine (Africa, Asia e Medio Oriente) senza utilizzare i canali ufficiali (intermediari finanziari e/o agenzie di money transfer i quali lasciano traccia del movimento. In sintesi, con il sistema 'hawala', un soggetto che opera in Europa (cosiddetto 'broker-hawala', a cui viene consegnato il contante da un potenziale cliente) dà indicazioni (con sistemi di comunicazione difficilmente intercettabili) ad un suo omologo (residente nel Paese estero ove il denaro deve essere inviato) affinché recapiti la stessa somma di denaro (decurtata della sua provvigione di mediazione) alla persona destinataria dei fondi.

Le indagini hanno messo in evidenza che in diverse città della Francia operavano alcuni soggetti, principalmente di origine algerina, che raccoglievano il denaro contante (che poteva variare da 10mila fino ad oltre 700mila euro, frutto di proventi derivanti dal traffico di stupefacenti e dall'evasione fiscale perpetrato nel territorio francese) e lo consegnavano ad un 'coordinatore' (operante in Francia) che si faceva carico di inviarlo in Algeria, riuscendo così a trasferire nel solo arco di un mese somme variabili dai 5 ai 7 milioni di euro.

In Italia, la presunta organizzazione criminale era riuscita ad acquistare - con il denaro proveniente dalle attività delittuose - grosse partite di oro (nel caso di specie circa 30 chili in prodotti lavorati e lingotti, per un valore di circa 600mila euro) da due intermediari commerciali dell'aretino compiacenti, a cui è stata notificata la ratifica dell'autorità giudiziaria italiana dell'ordine europeo di indagine. Il prezioso metallo veniva trasportato in Francia e successivamente, mediante imbarcazioni pubbliche, in Algeria grazie all'operato di personale compiacente delle compagnie di navigazione.