Riaperture 18 maggio, il Governo dà l'ok alle Regioni. Rossi: "Giusto andar per gradi"

Il presidente della Regione Toscana ha partecipato all'incontro tra il Governo e le Regioni per la Fase 2

Enrico Rossi

Enrico Rossi

Firenze, 11 maggio 2020 - La posizione del governo sulla riapertura delle attività dal 18 maggio è «prudente e condivisibile»: lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, che oggi ha partecipato all'incontro tra il Governo e le Regioni per la Fase 2. Secondo Rossi è giusto «decidere con gradualità e prudenza», anche in ragione del quadro epidemiologico delle singole regioni: «Dopo la proposta del Governo - ha spiegato - noi avanzeremo la nostra proposta di integrazione».

Secondo quanto emerso dall'incontro, in attesa di riscontri su un'eventuale ripresa dei contagi dopo le riaperture del 4 maggio scorso, le Regioni andranno avanti insieme al Governo con il lavoro sui protocolli di sicurezza. «La Toscana è già al lavoro con le categorie e col governo per predisporre i protocolli», ha sottolineato Rossi.

Le Regioni hanno ottenuto dunque il via libera 'formale' dal governo: il 18 maggio potranno aprire negozi, bar e ristoranti. Ci saranno linee guida e regole generali uguali per tutti e differenziazioni territoriali a seconda dell'andamento della curva del contagio: in caso di risalita, il governo potrà intervenire per disporre nuove chiusure. L'accordo arriva al termine della videoconferenza tra i governatori e l'esecutivo, con al tavolo anche il premier Giuseppe Conte oltre ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia. Tra sette giorni, dunque, sarà possibile tornare al bar per prendere un caffè, tagliarsi i capelli, andare a cena fuori. Ma con regole ben definite. Il Comitato tecnico scientifico sta infatti chiudendo in queste ore le linee guida che varranno per la ristorazione, per i servizi alle persone e anche per la balneazione, vale a dire le regole generali per poter aprire in sicurezza le spiagge in concessione e quelle libere. Nella videoconferenza il governo ha sottolineato che saranno pronte tra giovedì e venerdì, anche se alcuni presidenti di Regione, tra cui quello del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, hanno chiesto che arrivassero entro mercoledì.

Probabile che saranno diffuse giovedì, in concomitanza con l'uscita dei primi dati ufficiali sul monitoraggio di questi primi 10 giorni di allentamento delle misure. In ogni caso si tratta di distinguo che non cambiano la sostanza dell'intesa: le Regioni presenteranno un programma delle riaperture a partire dal 18 e potranno agire in autonomia ma il governo avrà sempre la possibilità di intervenire nel caso in cui, in base all'andamento dei dati sulla curva del contagio e dei criteri definiti dalla circolare del ministero della Salute, fosse necessario bloccare una nuova diffusione del virus. Nel caso dovessero esserci nuovi focolai, in sostanza, si attiveranno immediatamente le zone rosse dove varranno le regole già sperimentate durante il lockdown. Interventi che, spiegano fonti di governo, saranno tempestivi e attuati in stretto contatto tra l'esecutivo e le Regioni. «Inizia la fase della responsabilità per le Regioni» ha ribadito ai governatori il ministro per le Autonomie Francesco Boccia che già da giorni aveva aperto alla possibilità di procedere ad aperture differenziate a seconda della condizione in cui si trovano i diversi territori e aveva puntato sulla 'responsabilizzazionè delle Regioni. «Se i contagi andranno giù, potranno riaprire anche altre cose, se i contagi saliranno su, dovranno restringere» ha poi ribadito. 

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