REDAZIONE FIRENZE

Regione Protesta in scena "No a guerre tra lavoratori"

Il presidio: "Non si possono pagare i collaboratori della politica coi nostri soldi". L’incontro con Mazzeo positivo ma non risolutivo. Resta lo stato di agitazione.

Regione Protesta in scena "No a guerre tra lavoratori"

Protesta davanti al Consiglio regionale dei dipendenti della Regione che si sono visti tagliare gli stipendi per pagare lo staff degli organi politici. Il presidio si è svolto ieri dalle 10 alle 12 e si è concluso con l’incontro fra i rappresentanti dei lavoratori e il presidente dell’assemblea toscana, Antonio Mazzeo. La protesta riguarda la Legge regionale 22023 approvata all’unanimità dal Consiglio, che pone in modo stabile a carico dei dipendenti regionali assunti tramite concorso il pagamento del salario accessorio del personale di supporto agli organi politici.

"La politica – spiega Nicola Burzio, segretario aziendale Cisl e membro della Rsu – ha deciso di togliere due milioni di euro annui dal fondo della produttività di lavoratrici e lavoratori, per pagare il personale di supporto agli organi politici, ovvero 172 persone a chiamata diretta fiduciaria. Questo non è accettabile". "È stata fatta una scelta iniqua e pericolosa – dice Bruno Pacini, segretario generale Fp Cgil Toscana – che va modificata. I lavoratori rischiano un abbassamento salariale, gli altri una sorta di ghettizzazione. Nessuno vuole far scattare uno scontro tra lavoratori". "Un taglio di 2 milioni strutturali per ogni anno, su 3.200 dipendenti, incide parecchio dal 2024 su istituti come la produttività e l’indennità di specifiche responsabilità – prosegue Francesco Valtorta, portavoce Rsu (Fp Cgil) – Siamo qui per rivendicare i nostri diritti. Per lo ‘spoil system’ della politica si sta cercando di far pagare i lavoratori: abbiamo bisogno che l’amministrazione risolva il problema".

A stemperare i toni, l’incontro con il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, dopo che martedì anche il governatore Eugenio Giani aveva ricevuto i rappresentanti dei lavoratori. "I due confronti sono stati positivi – conclude Burzio – anche se non risolutivi. C’è l’impegno a trovare una soluzione, ma tutto è rinviato a decisioni nazionali che possano dirimere la questione. Da parte nostra resta lo stato di agitazione, anche se confidiamo nella possibilità di sviluppi positivi in tempi brevi".

Lisa Ciardi