
Referendum su studentati e fondi investimento a Firenze: il comitato va al Tar
Avevano avvisato. Lo hanno fatto. Il comitato referendario ‘Salviamo Firenze’ ha scelto di ricorrere al Tar contro il blocco dell’iter referendario nato per "bloccare le norme che favoriscono i fondi di investimento". Inoltre, dal 28 settembre partirà una consultazione autogestita che si concluderà il 18 novembre. Sul ricorso i tempi sono strettissimi perché, come ha spiegato l’avvocato Solimeno, "l’ultimo giorno per votare il referendum è il 15 dicembre".
Il comitato però non si dà per vinto e il pool di avvocati – oltre a Solimeno ci sono Claudio Tamburini, Corrado Mauceri, Andrea Conte, Urbano Rosa, Marco Rossi, Alessandro Mori e Luca Biagi Mozzoni – è pronto a dare battaglia.
"Il sindaco Nardella - ha spiegato uno dei promotori della consultazione referendaria Massimo Torelli - lo scorso 1 agosto ha pubblicato l’ordinanza sindacale per il superamento dei due quesiti. Ci ha bloccato il referendum. Ma lo poteva fare? È quanto abbiamo chiesto al Tar. Nardella aveva manifestato una disponibilità ad affrontare e risolvere la questione, ma è rimasta lettera morta. Perché queste due norme non sono state portate in consiglio in settembre come la norma per limitare nuovi airbnb in area Unesco?". Ciò che dice il comitato trova d’accordo esponenti politici come Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune (foto) e Roberto De Blasi del M5s. "Il ricorso - ha chiarito Solimeno - si basa su una domanda tanto semplice quanto fondamentale: è previsto o no dal regolamento comunale che sia la giunta a decidere se ritenere superati i quesiti referendari? Secondo i ricorrenti no. Il regolamento sottolinea chiaramente che in materia urbanistica solo le modifiche regolamentari votate dal Consiglio comunale possono consentire al sindaco di evitare i referendum. Ora restiamo in attesa delle deliberazioni del Tar sia riguardo alla richiesta di sospensiva che del merito".
Niccolò Gramigni