"Rapporto moda & arte Servono regole chiare"

"L’importante è che le istituzioni su questa materia mettano regole precise, e per tutti, sul rapporto arte e moda che oggi è di grande attualità e soggetto ad infinite contaminazioni nella sfera culturale contemporanea". Laudomia Pucci non ha dubbi: una materia tanto delicata va regolata, servono norme ad hoc.

Cosa pensa di vestire una copia del David con gli abiti di un famoso marchio maschile?

"Se ci fossero regole precise questi fatti non avverrebbero. Qui non si tratta di essere a favore o contro. Servono soluzioni aggiornate e più avvedute".

Si vedono ovunque riproduzioni ridicole di opere d’arte…

"Appunto, pensavo al dilagare anche a Firenze di negozietti e banchi dove si vende di tutto, dove l’arte si consuma sui souvenir. Una paccottiglia incivile".

Lei nel 2014 ha "vestito" il Battistero di Firenze con 3000 mq di installazione ispirata al mitico foulard che suo padre Emilio aveva dedicato al Bel San Giovanni nel 1957...

"Quella non fu pubblicità. Furono 4 giorni di installazione sopra le impalcature per il restauro di allora. Poche polemiche, anzi molto plauso. Poi noi, come azienda, abbiamo destinato dei fondi per il restauro".

Come si conciliano creatività e regole?

"In altri Paesi è ormai una bella abitudine. Da noi un po’ meno, anche se i giovani c’insegnano che con l’arte contemporanea ci si può ben avvicinare alla cultura classica. Serve una promozione del Paese più rispettosa, senza eccessi di bigottismo. Ben venga la street art, ma pensiamo anche all’arredo urbano: non ci piace questa Italia modello Las Vegas".

Eva Desiderio

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