Rapine in villa e furti, presa la banda: sette arresti

Il capo della banda si occupava di prendere in affitto case isolate da cui poi potersi muovere agevolmente per compiere i reati

Carabinieri (foto di repertorio)

Carabinieri (foto di repertorio)

Firenze, 21 ottobre 2020 - Sgominata dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Firenze una banda dedita a rapine e furti in appartamento in tutta Italia: sono stati arrestati e portati in carcere sette uomini, di età comprese tra i 21 e i 36 anni, tutti di etnia rom e dimoranti nel campo nomadi di Napoli Secondigliano.

I militari dell'Arma hanno eseguito i fermi in provincia di Pisa e, in particolare, nel Comune di Riparbella, sulla base di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze. Tra i sette, il più giovane, è stato raggiunto anche da un provvedimento di fermo perchè ritenuto autore, con altri complici, di una rapina in un'abitazione perpetrata a Fiesole.

Il 31 gennaio scorso il proprietario, rientrando in casa, aveva sorpreso all'interno quattro uomini, tutti vestiti di nero e con il volto coperto da passamontagna, i quali lo avevano minacciato di morte, esplodendo anche dei colpi di pistola in aria, dandosi poi alla fuga a bordo di un'auto di grossa cilindrata, condotta da un quinto complice, su cui erano stati installati lampeggiante blu e sirena simili a quelli usati dalle forze di polizia.

A seguito delle indagini avviate dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Firenze e coordinate dalla Procura (titolare del fascicolo il sostituto procuratore Giovanni Solinas, si ipotizzava sin da subito che la banda responsabile della rapina di Fiesole potesse essere composta da soggetti di etnia rom, tutti provenienti dal campo nomadi di Napoli Secondigliano.

L'attività di analisi delle immagini riprese da circuiti di videosorveglianza, lo studio degli accessi autostradali e i tabulati telefonici - il tutto supportato da attività tecniche di intercettazione telefonica e da servizi di osservazione svolti dai militari - hanno permesso di raccogliere agli investigatori dell'Arma di Firenze "un imponente quadro probatorio a carico del soggetto destinatario del provvedimento di fermo nonché riscontrare come lo stesso, malgrado la giovane età, fosse già gravato da numerosi precedenti penali e fosse a capo di una banda che, partendo dal campo nomadi di Napoli Secondigliano, si spostava su tutto il territorio nazionale a bordo di auto di grossa cilindrata, con l'obiettivo di mettere a segno rapine e furti in abitazione in pieno giorno".

E' stato inoltre accertato come l'organizzazione criminale agisse con lo stesso modus operandi di analoghe bande provenienti dallo stesso campo nomadi, dando luogo a delle vere e proprie ondate criminali della durata variabile, da pochi giorni ad alcune settimane. In particolare, per eludere i controlli, i componenti della banda erano soliti cambiare continuamente i telefoni cellulari 'di lavoro', mentre i veicoli, tutti intestati a prestanome, venivano in alcuni casi anche più volte riverniciati con altri colori. 

Il capo della banda si occupava di prendere in affitto case isolate da cui poi potersi muovere agevolmente per compiere i reati, rimanendo sul territorio 'battuto' solo per brevi periodi, in modo da non essere rintracciati. Inoltre la banda agiva sempre con almeno sei componenti: mentre il gruppo principale, travisato e con guanti calzati, entrava nelle abitazioni, un secondo veicolo, con a bordo uno o due soggetti, rimaneva a distanza per allertare i complici di eventuali interventi delle Forze di Polizia.

Dal continuo monitoraggio della banda, interrotto soltanto nel periodo di divieto di spostamento tra regioni a causa dell'emergenza Covid-19, durante il quale le attività criminali del sodalizio si erano pressoché annullate, è emerso che i componenti del gruppo avrebbe preso in affitto una villetta isolata in provincia di Pisa. Ciò ha reso necessario l'emissione in via d'urgenza del provvedimento di fermo nonché un'approfondita attività di osservazione e pedinamento, attuato anche attraverso l'ausilio di dispositivi tecnici e culminato, nella notte di giovedì scorso, con l'irruzione all'interno di una villetta isolata in affitto nel comune di Riparbella, scelta dalla banda come base operativa, dove i carabinieri del nucleo operativo e di altri reparti della compagnia di Firenze, coadiuvati dai colleghi della compagnia di Volterra,  hanno fermato i sette componenti dell'organizzazione criminale, rinvenendo numerosa refurtiva dei colpi messi a segno nei due giorni precedenti in provincia di Pisa, Lucca, Modena, Mantova, Vicenza e Rovigo (circa una decina i furti, sia tentati che consumati, finora accertati).

Nella stessa circostanza sono state inoltre sequestrate due autovetture, ognuna con un lampeggiante blu a bordo, alcune targhe rubate utilizzate per commettere i reati e numerosi attrezzi da scasso, incluso un flessibile per scardinare casseforti ed un piede di porco di notevoli dimensioni.

Nei confronti dei sette uomini fermati, trasferiti nella casa circondariale di Livorno, il giudice, all'esito dell'udienza di convalida, ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. L'indagine proseguirà per acquisire ulteriori elementi investigativi che consentano di addebitare agli stessi soggetti ulteriori furti in abitazione e individuare le vittime per la restituzione della refurtiva rinvenuta.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro