
I soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del centauro
Calenzano (Firenze), 26 novembre 2019 - Una vita spezzata a 21 anni. Sulla Sp8, Militare per Barberino, ieri si è consumata l’ennesima tragedia: un ragazzo nato nel giugno 1998 a Prato, Andrea Clemente, ha perso la vita in un terribile incidente accaduto intorno alle 18,30. La dinamica dovrà essere ricostruita nei dettagli dalla municipale di Calenzano intervenuta sul posto ma, da una prima ricostruzione, sembra che il ragazzo mentre percorreva la direttrice in direzione Calenzano centro, nel tratto da Carraia a Secciano, abbia perso il controllo della moto su cui viaggiava, una Suzuki Gsx 600, andando a sbattere contro il guard rail sul margine destro della carreggiata.
Una tremenda carambola vista da chi lo seguiva e Lo precedeva in auto: è certo che nell’incidente non siano coinvolti altri mezzi. Il ragazzo, che indossava il casco, sarebbe caduto da solo: il tratto è in dirittura ma l’incidente è avvenuto quando già era calato il buio. Un impatto violentissimo tanto che la moto è stata completamente distrutta con i pezzi disseminati sull’asfalto. Sul posto per prima una ambulanza infermieristica della Misericordia di Calenzano: l’equipaggio ha provato a salvare il ragazzo praticando le manovre di rianimazione, subito dopo è arrivato anche il mezzo Cemm della Misericordia di Sesto ma ogni tentativo è risultato inutile. Il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 21enne pratese. La municipale di Calenzano si è occupata dei rilievi, ci sono alcuni testimoni che potranno chiarire la dinamica. La Barberinese è stata chiusa al traffico a partire dalle 19,15 e riaperta solo dopo la rimozione della salma. I carabinieri della compagnia di Signa sono intervenuti per la viabilità. Già da oggi sarà possibile avere un quadro più preciso di quanto accaduto ma intanto resta la tragedia della scomparsa di un giovanissimo, con una grande passione per le moto, morto su una strada già teatro di troppi gravissimi incidenti.
Sandra Nistri © RIPRODUZIONE RISERVATA