
Alessandro Trivisonno è il presidente dell’Ordine degli Agronomi e Forestali della provincia di Firenze. I pini domestici potevano stare in...
Alessandro Trivisonno è il presidente dell’Ordine degli Agronomi e Forestali della provincia di Firenze. I pini domestici potevano stare in mezzo ai binari della tramvia?
"E’ difficile immaginarlo. Per la realizzazione della tramvia è necessario scavare, togliere asfalto. Con alberi di una certa età e dimensioni come quelli, con radici espanse, molto probabilmente i lavori avrebbero intercettato le radici causando problemi di stabilità e salute delle piante, senza contare il rischio di caduta di un ramo sui cavi, con conseguente interruzione della linea".
Si può dire allora che una volta deciso di fare la tramvia era inevitabile tagliare i pini?
"Non c’è solo il tram, ci saranno anche le corsie per le auto, il marciapiede, la ciclabile. Lo spazio è quello, qualcosa doveva saltare. Purtroppo spesso tocca agli alberi, l’importante è che ne vengano piantati altri".
Quali sono le condizioni ideali per il pino domestico in uno spazio urbano?
"Avrebbe bisogno di avere spazio intorno, andrebbe potato meno possibile e soprattutto mal si adatta al traffico, che compatta il suolo e impedisce il regolare sviluppo delle radici".
Quanti anni serviranno per rivedere il lungarno verde com’era?
"Non meno di dieci anni, forse anche quindici per avere un discreto effetto estetico-paesaggistico".
Il Comune pianterà quercia fastigiata o parrotia persica. Sono piante adatte?
"Di fatto si prosegue il filare rifatto nel 2015. Si tratta di alberi a portamento stretto che non interferiscono con i cavi".
L.B.