
Sara Funaro
di Paola Fichera
FIRENZE
Finalmente sono arrivate le nuove regole, più semplici per la gestione dei contagi e della didattica a distanza. Una delle più convinte sostenitrici della svolta è l’assessore all’educazione di Palazzo Vecchio Sara Funaro.
Assessore, è un sospiro di sollievo...
"Assolutamente. Hanno ascoltatato la proposta di cui il sindaco Nardella parlò al ministro dell’Istruzione Bianchi in occasione della sua visita a Firenze il 18 gennaio scorso e che io ho presentato al Cantiere scuola. Sono settimane che sosteniamo la necessità di nuove regole. La vaccinazione dei bambini e dei ragazzi sta andando avanti, pertanto la decisione di cambiare le regole è importante perché così si favorisce la frequenza scolastica e si va incontro alle famiglie e agli istituti scolastici che adesso si trovano in difficoltà, mentre ora potranno avere regole uniformi e più semplici con le quali è più facile organizzarsi".
Le nuove regole poi sono andate oltre le aspettative.
"Sì. il governo è andato oltre, perché il caos si stava diffondendo anche nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, da 0 a 6 anni. Invece è arrivato un segnale forte per la scuola in presenza riducendo il più possibile la Dad".
Che cosa stava succedendo nelle scuole fiorentine?
"Tutti in Dad per 10 giorni con un solo caso positivo ci provocava grandi difficoltà. Sospesioni in continuazione con tanti problemi per le famiglie. Negli ultimi giorni abbiamo smesso di tenere il conto, solo nell’ultima settimana nei nidi a gestione diretta sono state chiuse 26 sezioni e dalla ripartenza della scuola dopo le vacanze di Natale sono state messe oltre un centinaio di classi in quarantena. Era una situazione quasi ingestibile. Complicatissima. E metteva in grande difficoltà le famiglie, le nuove regole sono un passo avanti importantissimo. Così possiamo garantire il più possibile i servizi educativi in presenza".
E nelle primarie?
"Anche in questo caso si va in Dad con 5 casi ma solo i bambini che non sono nè vaccinati, nè guariti dal Covid e questo ci garantisce più presenza. Finora abbiamo avuto anche 200 casi al giorno".
Con tante difficoltà anche per i presidi.
"Dovevano applicare regole complicate e differenziate all’interno di ogni istituto comprensivo dove ci sono sia le scuole dell’infanzia, primarie che le secondarie. Dall’autosorveglianza ai tamponi il primo e il quinto giorno, le famiglie stavano impazzendo e poi c’è la faticosa trasmissione dei dati da parte delle scuole alla Asl. Con un sovraccarico di lavoro importante. Ora con 5 casi va in Dad solo chi non è vaccinato e la presenza in classe è più garantita e si può tenere alta l’attenzione sulla campagna vaccinale".
Lei aveva denunciato anche la crescita esponenziale di problemi psicologici.
"I dati forniti dalla neuropsichiatria infantile registravano un aumento di oltre il 30 per cento di accessi rispetto al passato. E a risentirne erano i soggetti più fragili. Il nostro osservatorio territoriale con le quarantene che partivano in continuazione ha registrato conseguenze pesanti, forti. Riavere la scuola in presenza ci aiuterà anche a monitorare meglio lo statto di salute psicologica dei nostri ragazzi ea intervenire più tempestivamente".