Quarant’anni per i fragili Comes, la forza dell’impegno

Convegno a Marradi per il compleanno della comunità di recupero e servizi. Le prospettive di sviluppo con don Nannini, il sindaco Triberti e il vescovo Toso

"Da cammino si apre cammino". E’ una delle frasi più note di don Nilo Nannini (foto). E di strada la comunità marradese di Sasso-Montegianni, sorta come comunità di recupero per giovani tossicodipendenti, ne ha fatta tanta e ricca di frutti. Dal gruppo formatosi intorno al sacerdote nacque nel 1982 la cooperativa Comes e poi le sue ramificazioni, la Comil e Agri.Comes, e anche la Fondazione G. Nannini. Sono così 40 gli anni di attività sul territorio tosco-romagnolo con quasi 180 dipendenti. Oggi, al teatro degli Animosi di Marradi, dalle 14.30 un convegno farà il punto sui 40 anni di Comes e delle coop sorelle, discutendo le modalità per il migliore svolgimento delle attività future. Con don Nilo Nannini, il sindaco Tommaso Triberti, monsignor Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, Luca Raffaele direttore generale Next-Nuova economia per tutti e Gianfranco Marocchi della rivista Impresa sociale. Comes ha realizzato una capillare rete di attività che riguardano oltre alle tossicodipendenze e i disagi giovanili, anche servizi per infanzia, adolescenza, disabilità e anziani.

Presto don Nilo si rende conto che usciti dalla comunità i giovani incontrano grandi difficoltà nella ricerca di un lavoro. Così nasce Com.I.L. cooperativa sociale di tipo B per l’integrazione di soggetti svantaggiati attraverso la creazione di posti di lavoro adeguati. E nel 2011 segue Agri.Comes, società cooperativa agricola biologica, con oltre 300 ettari di terreno a Marradi e un grande allevamento da carne. "Dopo 40 anni di attività - spiega Angelo Filipponi, direttore e vicepresidente della Comes - vogliamo nel convegno ripercorrere le tappe che ci hanno portato qui, ma soprattutto farci aiutare dalle persone che interverranno, per capire come proseguire nella nostra mission. In questi anni sono cambiate persone, situazioni ed esigenze, ma abbiamo sempre cercato di adeguarci ai cambiamenti e alle nuove esigenze, senza tradire i principi ispiratori, aiutando i fragili a riscattarsi, rendendoli soggetti attivi assieme a noi e ai privati, per essere motore di sviluppo delle nostre realtà".

Paolo Guidotti

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