GABRIELE MASIERO
Cronaca

Puccini e La Nazione: immagini, luoghi e suggestioni

PISA Trentasei pannelli che non solo raccontano i successi di un grande compositore, ma anche la sua dimensione umana legata all’arte....

Uno dei pannelli della mostra al teatro Verdi di Pisa, visitabile fino al 23 marzo (Foto Del Punta/Valtriani)

Uno dei pannelli della mostra al teatro Verdi di Pisa, visitabile fino al 23 marzo (Foto Del Punta/Valtriani)

PISA Trentasei pannelli che non solo raccontano i successi di un grande compositore, ma anche la sua dimensione umana legata all’arte. E’ “La Nazione di Puccini”, la mostra documentaria che da ieri è allestita al teatro Verdi di Pisa e che sarà visitabile gratuitamente fino al 23 marzo (dal martedì al sabato dalle 10 alle 18). L’esposizione – realizzata dal nostro giornale e curata dal giornalista Maurizio Sessa in collaborazione con il Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della scomparsa del compositore, presieduto dal maestro Alberto Veronesi – offre uno sguardo profondo e intimo sulla vicenda umana e artistica del compositore in un percorso iconografico e documentario ricco di spunti e suggestioni.

"Grazie a La Nazione, giornale da sempre attento alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale e a tutti gli organizzatori che hanno reso possibile questa esposizione" ha detto il sindaco pisano, Michele Conti inaugurando la mostra insieme al presidente del teatro, Diego Fiorini. Insieme a loro erano presenti il prefetto, Maria Luisa D’Alessandro, numerose autorità cittadine, lettori e appassionati di musica, mentre il presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo ha inviato un messaggio di saluto. "Pisa – ha aggiunto il sindaco Conti – ha un legame speciale con Puccini, non solo per la vicinanza geografica con la sua Lucca, la città natale, ma perché questa terra è stata, in vari momenti della sua vita, un crocevia di ispirazione e incontri".

La mostra, ha sottolineato Cristina Privitera, vicedirettrice de La Nazione, "ha il potere di raccontare anche la straordinaria forza di penetrazione del nostro giornale, capace di essere da 165 anni testimone di fatti e personaggi dei nostri territori. Una mostra come questa ci riempie di orgoglio che ci piace condividere insieme ai nostri lettori e alle nostre città". Il presidente del teatro pisano, Diego Fiorini, ha ricordato come sia stato proprio il “Verdi” a segnare un momento importante nella vita di Puccini: "Era il 1876 quando Giacomo Puccini arrivò al teatro di Pisa per vedere Aida di Giuseppe Verdi, uno spettacolo che cambiò la sua vita: aveva appena 18nni e in quella circostanza decise di intraprendere la carriera di compositore che poi lo porterà ai successi internazionali, perché lui era un vero grande divo dei suoi tempi". E in mostra, accanto a lettere e foto molte delle quali provenienti dall’archivio storico della famiglia Antinori, ci sono due chicche pisane: la locandina di Turandot andata in scena al Verdi nel 1928 e un superbo costume sempre di Turandot per l’allestimento del 1940 proveniente dalla storica Fondazione Cerratelli.

Gabriele Masiero