
Uno dei pannelli della mostra al teatro Verdi di Pisa, visitabile fino al 23 marzo (Foto Del Punta/Valtriani)
PISA Trentasei pannelli che non solo raccontano i successi di un grande compositore, ma anche la sua dimensione umana legata all’arte. E’ “La Nazione di Puccini”, la mostra documentaria che da ieri è allestita al teatro Verdi di Pisa e che sarà visitabile gratuitamente fino al 23 marzo (dal martedì al sabato dalle 10 alle 18). L’esposizione – realizzata dal nostro giornale e curata dal giornalista Maurizio Sessa in collaborazione con il Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della scomparsa del compositore, presieduto dal maestro Alberto Veronesi – offre uno sguardo profondo e intimo sulla vicenda umana e artistica del compositore in un percorso iconografico e documentario ricco di spunti e suggestioni.
"Grazie a La Nazione, giornale da sempre attento alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale e a tutti gli organizzatori che hanno reso possibile questa esposizione" ha detto il sindaco pisano, Michele Conti inaugurando la mostra insieme al presidente del teatro, Diego Fiorini. Insieme a loro erano presenti il prefetto, Maria Luisa D’Alessandro, numerose autorità cittadine, lettori e appassionati di musica, mentre il presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo ha inviato un messaggio di saluto. "Pisa – ha aggiunto il sindaco Conti – ha un legame speciale con Puccini, non solo per la vicinanza geografica con la sua Lucca, la città natale, ma perché questa terra è stata, in vari momenti della sua vita, un crocevia di ispirazione e incontri".
La mostra, ha sottolineato Cristina Privitera, vicedirettrice de La Nazione, "ha il potere di raccontare anche la straordinaria forza di penetrazione del nostro giornale, capace di essere da 165 anni testimone di fatti e personaggi dei nostri territori. Una mostra come questa ci riempie di orgoglio che ci piace condividere insieme ai nostri lettori e alle nostre città". Il presidente del teatro pisano, Diego Fiorini, ha ricordato come sia stato proprio il “Verdi” a segnare un momento importante nella vita di Puccini: "Era il 1876 quando Giacomo Puccini arrivò al teatro di Pisa per vedere Aida di Giuseppe Verdi, uno spettacolo che cambiò la sua vita: aveva appena 18nni e in quella circostanza decise di intraprendere la carriera di compositore che poi lo porterà ai successi internazionali, perché lui era un vero grande divo dei suoi tempi". E in mostra, accanto a lettere e foto molte delle quali provenienti dall’archivio storico della famiglia Antinori, ci sono due chicche pisane: la locandina di Turandot andata in scena al Verdi nel 1928 e un superbo costume sempre di Turandot per l’allestimento del 1940 proveniente dalla storica Fondazione Cerratelli.
Gabriele Masiero