
Elly Schlein. , segretaria Pd, e il presidente del M5S Giuseppe Conte al Giffoni Festival
Al netto delle boccate d’ossigeno amministrative dove il Pd ha rilucidato i muscoli nei suoi centri di gravità permanente, Firenze e Prato, e si è (ri)preso pure qualche consenso, alle Europee, dove lo aveva perduto (vedi Pistoia) la questione campo largo per scongiurare sorprese alle prossime Regionali resta sul tavolo. Il nodo più spinoso, sulla carta, è far sedere allo stesso tavolo pentastellati e renziani. "Siamo aperti a dialogare con chi la pensa come noi, ma non accettiamo pacchetti preconfezionati" avverte la capogruppo 5 Stelle in Regione Irene Galletti.
Manca più di un anno al voto ma le grandi manovre, sia pur sotto traccia, sono già iniziate in molti partiti. Come vive il Movimento questa fase?
"Tenendo i piedi per terra: puntiamo dritto ai temi che contano per i toscani, dalla sanità all’ambiente. Prima i programmi, poi i nomi. Vogliamo costruire qualcosa di concreto per la Toscana, non giocare a chi si siede sulla poltrona più comoda".
L’ipotesi del campo largo tiene banco. Secondo lei ad oggi ci sono le condizioni per sedersi a un tavolo. E se sì, potreste farlo insieme ai renziani?
"Siamo aperti al dialogo con tutte le forze progressiste, ma abbiamo seri dubbi su Italia Viva. La nostra incompatibilità programmatica e valoriale con il partito di Renzi resta incolmabile: il programma elettorale di Pd e Italia Viva alle scorse regionali era ad esempio totalmente incompatibile con il Movimento 5 Stelle, con l’anima progressista della sinistra e quella del rinnovato Pd. Dobbiamo guardare a un futuro condiviso, senza ambiguità, e per fare questo servono meno tatticismi e più impegno concreto per la nostra regione, dalle isole all’Appennino".
Alle comunali fiorentine, nonostante il feeling romano tra dem e 5 Stelle, l’accordo tra Masi e Funaro è saltato. Che idea si è fatta in proposito?
"A Firenze, come in tutta la Toscana, abbiamo cercato condivisione di valori e programmi: se non si è trovata un’intesa, evidentemente mancavano le basi comuni necessarie per costruire un’alleanza solida e credibile, mentre a Prato questi presupposti c’erano e i risultati si sono visti; in altri casi, come a Rosignano, abbiamo vinto in opposizione al Pd, dimostrando che devono essere protagoniste le proposte per i territori, senza le quali la volontà politica conta poco".
Quali sono i grandi temi che vi dividono dall’attuale maggioranza in Regione e quali invece gli argomenti sui quali il confronto ha margini di intesa?
"I punti di distanza riguardano principalmente la gestione della sanità, la Multiutility, l’espansione dell’aeroporto di Peretola e il consumo di suolo, mentre potremmo trovare convergenze su temi come la tutela ambientale, gli investimenti nella sicurezza idraulica e il supporto alle fasce più deboli, a patto che ci sia una reale volontà di cambiamento e non solo dichiarazioni di facciata; a tal proposito, suggerisco un tavolo dove prima dei nomi si confrontino i programmi, poiché l’intesa può nascere solo da questo. e invece per adesso sento solo parlare di nomi, ed è un vero peccato perché non è questo che interessa ai toscani".
Quando pesano le logiche romane sugli politici accordi regionali? Il Movimento toscano mantiene la sua autonomia rispetto alle mosse di Conte?
"Le influenze romane riguardano soprattutto altri partiti. Il Movimento, invece, lavora in stretta sinergia tra livelli istituzionali e territori. Ci uniamo su battaglie cruciali come la ripubblicizzazione dell’acqua e la lotta contro il Keu, assicurando che le decisioni siano prese con le comunità locali che sono da sempre al centro delle nostre priorità".
Sanità e grandi opere. Quali le vostre prossime azioni prima della fine del mandato?
"La nostra priorità è promuovere un deciso cambio di rotta nella gestione sanitaria territoriale e nella tutela ambientale e paesaggistica, contro il consumo di suolo e in favore della sicurezza idraulica. L’alluvione che ha colpito duramente la Toscana lo scorso anno ci ha dato una lezione chiara: servono investimenti concreti nella prevenzione".