Prezzi imposti, benzinai in rivolta "Decreto ingiusto, colpiti gli ultimi"

I lavoratori del settore hanno espresso la loro insoddisfazione per la misura messa in campo dal governo

di Gabriele Manfrin

FIRENZE

"Stanno colpendo i più piccoli, l’ultima ruota del carro, così ci rimettono i lavoratori. Si sta cercando di scaricare la responsabilità degli aumenti sugli ultimi della filiera" dice Debora, mentre riaggancia l’erogatore nel suo Shell di San Frediano.

E’ entrato in vigore iI nuovo decreto carburanti e con esso l’obbligo per i distributori di esporre il prezzo medio di vendità a fianco di quello praticato dal gestore, ma i benzinai della città non sembrano soddisfatti dalla misura messa in campo dal nuovo governo: "Informazioni poco chiare, impossibilità di agire sul prezzo praticato dalle compagnie e mancanza di indicazioni su come sistemare i nuovi cartelloni. sono queste le preoccupazioni principali espresse dai gestori delle pompe.

In pratica, secondo la nuova legge, nei distributori dovrà essere visibile il prezzo medio dei carburanti che verrà fornito a livello ministeriale, di fianco a quello proposto dal singolo benzinaio. Chi non esporrà i prezzi medi sarà punito con sanzioni da 500 a 6.000 euro e, dopo la terza violazione potrà vedersi l’attività sospesa per un periodo fino a 90 giorni.

La Faib Confesercenti Firenze ha bocciato in pieno la misura: " Come categoria ci sembra una follia. Così si confondono soltanto le idee agli automobilisti senza risolvere in nessun modo il problema– continua – I rincari non sono certo colpa nostra, ma del taglio delle accise. In quanto al cartello da esporre, ancora non è chiaro come dovrà essere fatto. Solitamente è la compagnia petrolifera che si occupa di fornire e gestire la cartellonistica. Forse questa volta se ne occuperà lo Stato, chissà".

Anche il gestore del Q8 di via Baccio di Montelupo racconta: "Sinceramente non vedo l’utilità della misura, mi sembra che il governo stia attaccando i più piccoli, cercando di far credere che siamo noi a speculare. Noi non abbiamo nessun potere sul prezzo praticato ai consumatori, sono le compagnie che ci forniscono le cifre a cui vendere il carburante ogni giorno. – continua– Non capisco a cosa possa servire obbligarci ad esporre il prezzo medio di vendita della benzina se poi non possiamo decidere niente": si interroga. Le perplessità sui volti dei benzinai, girando tra i distributori sono evidenti, moltissimi dicono di non sapere niente del nuovo obbligo ed attendono chiarimenti da parte delle companie mentre altri chiedono indicazioni più chiare sui modi in cui andranno esposti i cartelloni.

Debora, dello Shell di San Frediano racconta: "Sono curiosa di capire come andranno esposti questi prezzi medi; non abbiamo capito se le compagnie ci forniranno l’attrezatura necessaria oppure se toccherà pagarcela da soli. Non comprendo a cosa serva far esporre il prezzo medio quando vengono forniti direttamente dalle compagnie. Tutti sono convinti che il benzinaio faccia il prezzo ma lo dico una volta per tutte: non è vero! i prezzi sono imposti – continua– La nuova legge mi sembra che voglia dare la colpa degli aumenti all’ultima ruota del carro, ai più piccoli, che lavorano, che hanno molte spese e sicuramente non hanno la possibilità materiale di speculare sopra".

Anche il proprietario della stazione Eni di via Antonio del Pollaiuolo concorda sull’inutilità della misura: "Come sempre quando i prezzi del carburante aumentano si dà la colpa ai benzinai. Peccato che non abbiamo nessun potere sul decidere il prezzo da fare ai consumatori. Ai gestori nessuno ha detto nulla, io ne sono a conoscenza perchè leggo i giornali. Sulle cifre delle multe preferisco non commentare, lo sapete quanto ci vuole ad un benzinaio a fare seimila euro?".

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