
Mattarella a Scandicci. Al suo fianco il sindaco Fallani e il prefetto Laura Lega
Firenze, 5 aprile 2019 - I bambini del Viottolone a dare il benvenuto lungo il percorso, agitando le bandiere. E poi l’inno nazionale suonato dai ragazzi della scuola media Fermi di Scandicci, diretti dal maestro Luca Marino. È comincia così la mattinata scandiccese del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, arrivato a Castelpulci, nel comune di Scandicci (Firenze), per presidiare alla cerimonia di inaugurazione dell’anno formativo 2019 della Scuola superiore della magistratura. L’evento, che ha visto la partecipazione del prefetto di Firenze Laura Lega, è stato aperto dalla prolusione del presidente del Comitato direttivo della Scuola, Gaetano Silvestri, seguito dagli interventi del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede e quindi dalla conclusione dello stesso presidente della Repubblica.
Tra le autorità presenti, il presidente della Corte costituzionale Giorgio Lattanzi, il vicepresidente della Camera dei deputati Ettore Rosato, la senatrice Laura Bottici in rappresentanza del residente del Senato, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e i sindaci di Scandicci e di Firenze, Sandro Fallani e Dario Nardella.
Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nel suo intervento, ha espresso «sincero apprezzamento e ringraziamento per la ripetuta e costante richiesta di corsi sul processo civile e penale telematico che arriva dalla scuola superiore della magistratura di Castelpulci. Il processo penale telematico – ha proseguito – è un nuovo traguardo. La riforma del processo penale subirà un’accelerazione e “consentirà” di arrivare al processo telematico anche per il contrasto alla corruzione».
«Un magistrato colto e consapevole del proprio ruolo nella società e nelle istituzioni non è facile preda di suggestioni, ondate emotive o ideologie stratificate nel senso comune – ha detto nel suo intervento Gaetano Silvestri, presidente della Scuola superiore della magistratura -. Una Costituzione democratica e pluralista è un patto di lungo periodo, che garantisce la protezione dei singoli, dei gruppi e delle minoranze contro ogni tentazione di totalitarismo, qualunque sia il titolo di legittimazione, autoritario o popolare, che questo possa vantare. È il momento di ripensare il modello organizzativo scelto dal legislatore nell’istituire la scuola – ha proseguito -. Si avverte quotidianamente il bisogno di uscire da forme precarie di destinazione del personale, che rendono difficile la programmazione e la gestione. Anche se dobbiamo riconoscere la disponibilità del ministero nei confronti delle nostre richieste dobbiamo, nello stesso tempo, sottolineare l’effetto negativo di una continua questua per ottenere o rinnovare comandi e distacchi, data la mancanza di un organico».
«La formazione professionale ha un ruolo di rilievo tra le condizioni di legittimazione della giurisdizione - ha detto il vicepresidente del Csm, David Ermini - e costituisce, per ciascun magistrato, la migliore garanzia di indipendenza e autonomia. È l’espressione di un dovere deontologico di preparazione, aggiornamento e crescita professionale. E non potrebbe essere altrimenti di fronte a un ordinamento giuridico in costante evoluzione. La giustizia è un servizio e un valore: senza giustizia e tutela dei diritti e delle libertà non c’è democrazia. La magistratura dunque è la custode ultima della democrazia e in questa sua funzione è tanto più legittimata quanto più competente e integra».