"La soluzione è il decentramento di alcune funzioni culturali, non lontane dal centro perché non avrebbe senso, ma non per forza tutte attorno a piazza Duomo".
Marco Casamonti, architetto e urbanista, sottolinea come il turismo sia un’opportunità, ma da sfruttare nel modo giusto.
Da dove si comincia a riequilibrare il fenomeno?
"Sono operazioni che vanno fatte gradualmente, perché altrimenti succede come per il meccanotessile che non ha funzionato come museo, però serve uno spostamento dei flussi di interesse dal centro alle immediate vicinanze".
Ma secondo lei è giusto parlare di overtourism?
"Il problema esiste ed è bene che ci sia dibattito, ma non da vivere in termini di scontro frontale, fra chi dice che non è un problema, anzi lo benedico perché porta soldi. E chi invece lo considera una iattura, un disastro. Anche perché hanno ragioni entrambi: Firenze ha un’economia legata al turismo e non ci può rinunciare. Ma è vero anche che i fiorentini, o chi vuole abitare a Firenze, ha il diritto di vivere nel centro".
Come se ne esce?
"Portando i servizi alla persona, dalle scuole alle palestre, tutte quelle attività che servono per abitare con qualità. Oppure si può pensare di avere in centro residenza a carattere sociale, visti i tanti immobili di proprietà pubblica".
Torniamo al ‘decentramento’ dei poli culturali.
"Penso a uno spostamento ’leggero’. Non possiamo portare gli Uffizi all’Osmannoro. Ma penso alla straordinaria caserma Baldissera, un’area militare gigantesca in un luogo meraviglioso. Ha senso che un’area così bella e strategica della città sia completamente militarizzata e chiusa? Penso poi a un miglior utilizzo del complesso di Santa Maria Novella davanti alla stazione. Sono certo che sposterebbe un po’ di flusso turistico da piazza della Signoria".