GIOVANNI BOGANI
Cronaca

Pillole di Alessandro Benvenuti. E il teatro Italia rialza il sipario

L’attore e regista di San Francesco inaugura la sala rinnovata. "Che emozione, ho esordito proprio qui" .

Pillole di Alessandro Benvenuti. E il teatro Italia rialza il sipario
Pillole di Alessandro Benvenuti. E il teatro Italia rialza il sipario

"E’ il teatro del mio paese, è il luogo in cui ho debuttato come cantante, quando avevo 16 o 17 anni: mi emoziona da morire vederlo vivere di nuovo. E mi sembrava il minimo, salutarlo nel miglior modo che conosco: con uno spettacolo". Alessandro Benvenuti è emozionato davvero quando parla del Teatro cinema Italia, già circolo cattolico nel primo Novecento e casa dell’associazionismo e della cooperazione cattolica, che riapre al pubblico, a Pontassieve, a trent’anni dalla chiusura. Sabato alle 21 e domenica alle 17,30 il Teatro cinema Italia ospiterà Alessandro Benvenuti con il suo spettacolo "Pillole di me". Sarà l’inizio di un piccolo festival, che vedrà salire sul palco lunedì Stefano Fresi con "Cetra… una volta", mercoledì Katia Beni e Anna Meacci con "Ticket & Tac" e domenica 26 Neri Marcoré con "Duo di tutto".

Lei è di Pontassieve, per essere precisi di San Francesco di Pelago. Che ricordi ha del cinema Italia?

"Era uno dei luoghi del cuore. Un tempo lontano, aveva accolto anche le grida dei bambini, durante i carnevali pontassievesi: una volta c’ero anch’io, con un vestito da Zorro e un paio di baffi fatti da mamma, bruciando un tappo di sughero".

Fu lì che esordì come cantante?

"Sarà stato il 1966, o 1967. Era la prima volta che salivo su un palco. Cantavo con una band di amici del cuore, le amiche urlavano in platea. Fu la prima emozione di un cammino che proseguo ancora oggi".

Dopo quella prima volta, torna su quel palco, più di 50 anni dopo. Che emozione sarà?

"So che il cuore batterà forte come allora, come quella lontanissima prima volta. Non so come sarà, ma il fatto che possa esistere è già un miracolo. Per anni, quella porta chiusa è stata una visione triste. Adesso, torna a regalare gocce di splendore".

Ha avuto voce in capitolo anche nella programmazione teatrale?

"No no! Però sono molto felice che, in questa festa per Pontassieve e per l’ ‘Italia’, arrivino artisti che stimo moltissimo. Stefano Fresi, che oltre a esser l’attore che conosciamo è uno straordinario musicista, Katia Beni e Anna Meacci, mie ‘sorelline’ teatrali, e Neri Marcorè, con il suo talento poliedrico".

Quando torna a San Francesco che sensazioni ha?

"Ritrovo la mia casetta, i miei ricordi. San Francesco è un piccolo paese nella valle, ma già pensa a salire, già guarda le montagne, il passo della Consuma. Quel paese è stato come una madre per me".

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