Personale in agitazione Tante scuole restano chiuse

Mancano i collaboratori scolastici, i presidi sono costretti a non aprire i battenti per motivi di sicurezza. "Progetto drammatico per tutto il mondo dell’istruzione"

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Tre giorni di vacanza per parecchi studenti. Lo sciopero generale indetto ieri per tutta la giornata da Cgil e Uil ha avuto una buona adesione. Così, diverse scuole non hanno proprio aperto i battenti. Tra queste, le secondarie di primo grado Verdi, Piero della Francesca e Calamandrei, e ancora la sede dell’Itis Cellini-Tornabuoni (tutto ok invece in succursale), il Volta-Gobetti di Bagno a Ripoli. A provocare la chiusura di interi plessi, lo sciopero dei collaboratori scolastici.

A quel punto, mancando i requisiti minimi di sicurezza, i dirigenti scolastici non possono far altro che chiudere. Porte sbarrate anche in alcuni plessi dei comprensivi Gandhi, Puccini e Pieraccini. Stesso discorso alla scuola Battisti del comprensivo Pieraccini. Niente lezioni in una sede del liceo Pascoli. Mentre alla secondaria di primo grado Gramsci è entrata solo una classe. Un edificio chiuso al comprensivo Oltrarno ed al liceo Machiavelli-Capponi. In certi casi, lo sciopero si è sovrapposto all’occupazione, come ad esempio al liceo classico Galileo, dove le lezioni sono sospese da martedì scorso. Per stamattina la dirigenza ha organizzato pulizie straordinarie.

E il pomeriggio si aprirà il sipario sull’open day. Lo sciopero si è intrecciato all’autogestione all’Itt Marco Polo, scuola in cui una quindicina di insegnanti hanno aderito alla protesta. "Alcuni ragazzi non sono proprio venuti a scuola per via dello sciopero dei mezzi pubblici", fa sapere il dirigente scolastico Ludovico Arte. All’Iis Sassetti-Peruzzi, come informa il dirigente scolastico Osvaldo Di Cuffa, "docenti presenti all’80%". Soddisfatto Emanuele Rossi della Cgil: "Nonostante i pochi giorni per preparare l’appuntamento di ieri, i temi sono stati recepiti e l’adesione allo sciopero è stata diffusa. Siamo di fronte ad una legge di bilancio contro la scuola perchè porta avanti un progetto drammatico, che si concretizzerà nella chiusura, in cinque anni, di 1200 scuole in tutto il Paese. Tutto questo è fatto per pagare meno stipendi a presidi e direttori. In questa maniera, però, si danneggiano gli studenti, che rimaranno in classi sovraffollate. Tutto questo rappresenta un gigantesco schiaffo alla scuola".

In qualche istituto superiore sono saltati perfino gli scrutini. È successo all’Iis Galilei. Nel frattempo, la MetroCittà prosegue gli incontri con gli studenti. Il consigliere Massimo Fratini: "Voglio che i ragazzi siano consapevoli di ciò che si fa nelle scuole. Spesso i ragazzi non si sentono coinvolti o, peggio, non sono informati circa le scelte che li riguardano. Da questo nascono malintesi che possono sfociare anche in proteste. Per questo stiamo incontrando i rappresentanti di tutti gli istituti".

Elettra Gullè

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