Pensioni, le novità della Finanziaria

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La bozza di disegno di legge di finanziaria per il 2023 sul tema delle pensioni, ha previsto molte novità e in particolare: Quota 103, incentivo in busta paga (Bonus Maroni) per chi resta al lavoro, stretta su Opzione donna, nuovi scaglioni di rivalutazione delle pensioni con assegni piu alti per le pensioni minime. E’ prevista la possibilità di uscite anticipate per dipendenti e autonomi iscritti alle gestioni Inps e alle forme sostitutive ed esclusive dell’Ago, sia nel settore pubblico che privato con 62 anni d’età e 41 di contribuzione. Sono previste però alcune condizioni: l’assegno pensionistico potrà avere un importo al massimo pari a 5 volte il trattamento minimo di pensione, che corrisponde per il 2023 a circa 36mila euro annui, 2600 euro mensili lordi; divieto di cumulo con i redditi da lavoro autonomo occasionale oltre 5mila euro lordi annui; finestra di uscita 3 mesi per il settore privato e autonomi e 6 mesi per il settore pubblico. Si segnala anche per i lavoratori che raggiungono il requisito di Quota 103 la reintroduzione del Bonus Maroni attivo dal 2004 al 2007. Si tratta dello sconto contributivo del 9,19% , la quota di contributi a carico del lavoratore, il cui importo non viene trattenuto ma lasciato in busta paga a coloro che pur raggiungendo i requisiti e decidono di restare al lavoro.Il regime di anticipo riservato alle donne, con sistema di calcolo contributivo detto Opzione donna viene prorogato ancora per il 2023 ma viene anche ridotta la platea con importanti modifica della soglia di accesso, ora fissata a 60 anni con possibile anticipo di 1 anno per ogni figlio, entro un massimo di due. Si conferma anche la proroga dell’Ape sociale nella forma modificata l’anno scorso che ha ampliato la platea dei lavoratori con mansioni usuranti disoccupati caregiver disabili. Per le pensioni minime si prevedono aumenti attraverso la rivalutazione del 120% nel 2023, compresa quella prevista per l’inflazione, portando l’importo a 570 euro, e 580 euro nel 2024. Inoltre viene limitata la rivalutazione degli assegni più alti con la modifica degli scaglioni, che passano da 3 a 6.

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