Paura e pericolo in Duomo Cade pietra dal Cupolone Il direttore dell’Opera "Evento imprevedibile"

Ma la notizia viene tenuta nascosta cinque giorni. Una dipendente era passata poco prima.. Il materiale distaccato da un ocello sul soffitto sopra la scala che usano migliaia di turisti.

di Carlo Casini

Nel Duomo visitato mediamente ogni giorno da 1.700 turisti al giorno, una grossa pietra descritta come pesante circa 7-8 chili e lunga 30-40 centimetri, si è staccata dal soffitto tra le due intercapedini del Cupolone del Brunelleschi, andando a rovinare sulla scala di salita. è accadutio Lo scorso venerdì, verso le 19,30, fortunatamente dopo la chiusura del monumento, quando il materiale lapideo che fasciava uno degli occhi (che sono nove per vela) è precipitato nel vuoto infrangendosi a terra. Ad accorgersi immediatamente dell’accaduto due operatrici della cooperativa Rear che gestisce l’accoglienza dei vistatori, che stavano ultimando le attività di chiusura, che hanno sentito un forte tonfo e solo per miracolo sono rimaste illese: erano infatti da poco passate proprio dal punto d’impatto. Una delle due riferiscono i sindacati Filcams Cgil che la sta assistendo, è rimasta fortemente scioccata dal rischio occorso.

La notizia, che inizialmente si è tentato di celare, è stata ufficializzata dall’Opera del Duomo solo ieri, dopo che erano arrivate testimonianze ai quotidiani Il Tirreno e Repubblica. Una tardiva comunicazione, giustifica il direttore generale dell’Opera Lorenzo Lucchetti dovuta al fatto che "nell’immediato non c’era da dare alcuna notizia perché di fatto sono delle manutenzioni straordinarie che noi abbiamo portato avanti". Questione di percezione, anche se è difficile credere che non si ritenga notizia un pietrone che si stacca da uno dei monumenti più noti e visitati al mondo e cade su una scalinata cui passano folledi turisti e lavoratori.

"Si sta parlando di una pietra che risale a seicento anni fa, probabibilmente si è deteriorata – ipotizza il direttore –. Siamo stati prontamente allertati e siamo intervenuti per risolvere il problema. Al mattino successivo abbiamo tenuto la cupola chiusa il tempo necessario per fare tutte le prime verifiche, non soltanto su quell’occhio, ma su tutti gli occhi delle otto vele. Abbiamo verificato che tutto fosse in sicurezza e attorno alle 10,30 abbiamo riaperto l’accesso al pubblico", spiega il direttore. "Facciamo costantemente controlli – puntualizza –. L’Opera investe circa dieci milioni l’anno in manutenzioni che vengono fatte su tutto il complesso monumentale: non solo la cupola, ma l’intera cattedrale, il campanile, le facciate eccetera, vengono monitorate due volte l’anno".

"Nel caso specifico si tratta di uno degli occhi nella parte più alta della cupola, dove la gru di 104 metri non riesce ad arrivare, anche per la conformazione propria della cupola non si può giungere all’ultima parte. Lì accediamo solo tramite calate effettuate dai nostri operai. Le calate vengono effettuate normalmente due volte l’anno, le ultime sono state effettuate prima del covid perché ancora non abbiamo finito tutta l’attività formativa" che abilita gli operai a operare in modalità sospesa.

Inoltre, aggiunge, è al vaglio dell’Università di Firenze e dei tecnici l’ipotesi che l’eccezionale grandinata degli scorsi giorni potrebbe aver accelerato il processo di distacco.

"Purtroppo nessuno di noi ha la possibilità di prevedere il futuro – sottolinea –. Noi facciamo tutto il possible per ridurre al massimo il rischio di eventi di questo tipo, ma questi rischi non sono annullabili. Quello che si può fare, lo facciamo con il massimo impegno e cerchiamio di gestire nel corso del tempo con le attività di monitoraggio".

E ricusa di aver negato ai sindacati la relazione che certificherebbe la sicurezza del monumento: "A me non ha chesto nulla nessuno". Così come, rispondendo a chi ipotizza un eccesso di ingressi, evidenzia che il flusso di turisti si è sensibilmente ridotto: da 2.000 accessi giornalieri prima della pandemia a 1.700.

"La cupola è uno dei monumenti più monitorati al mondo.C’è un sistema di monitoraggio che identifica tutti i minimi spostamenti", conclude Lucchetti.

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