Parrocchia divisa e rione in protesta. "Non chiudete il Boschetto"

Dopo 70 anni la storica associazione del circolo deve rendere le chiavi al parroco, scade il comodato. Il presidente Nencioni: "Ci dicono che proseguirà, ma non in quale forma". Il bar per adesso non riapre.

Parrocchia divisa e rione in protesta

Parrocchia divisa e rione in protesta

Firenze, 22 maggio 2023 – Aria rovente ieri a Monticelli per l’ultimo giorno dello storico Crc Il Boschetto: il comodato al circolo Mcl scade e oggi rende le chiavi la parrocchia, proprietaria delle mura. Il quartiere non vuole rinunciare al presidio del parco dopo 70 anni: lo spazio dovrebbe in futuro riaprire in una nuova veste e sotto un altro soggetto associativo, ma dicono dalla parrocchia, solo dopo aver sanato delle irregolarità; il bar, che di fatto è il luogo di ritrovo del rione e il motore da cui partono tutte le attività sociali e culturali, rimarrà chiuso fino a data da destinarsi. Sabato sera un tam tam ha fatto bollire gli smartphone di zona. Alcuni fedelissimi vogliono persino organizzare un sit-in di protesta davanti alla chiesa per la messa delle 10. Ma la manifestazione non inizia: mentre un altro sacerdote tiene la funzione, vengono ricevuti in una saletta dal parroco Dariusz Jonski, che mantiene un profilo poco loquace, mentre a condurre il confronto che assume toni accesi è la responsabile della Caritas parrocchiale. C’è in corso un procedimento di autosanzione per sanare delle irregolarità edilizie e da rifare tutto l’impianto elettrico, è la linea della parrocchia. Si può mantenere il circolo aperto durante questi adempimenti lasciandolo in capo a chi lo fondato e cresciuto , non nascondiamoci dietro a un dito, è quella della controparte.

Amarezza all’uscita tra i monticellini ricevuti: "Siamo venuti per parlare con don Darek, ma invece abbiamo parlato con la responsabile della Caritas, ha parlato a nome della parrocchia – scuote la testa Fabrizio Vanni – Si leva al quartiere quella che è la sua casa dal ‘54". "L’incontro è stata una farsa –tuona Alessio Restori – Quella degli impianti elettrici è una scusa per chiudere, uccidono la storia di Monticelli e Soffiano". "Il Boschetto tiene vivo il rione, con le sue attività ha levato la droga dalla zona – dice Simone Sassi – Ci distruggono quello che da generazione in generazione ci passiamo. Perché a parlare è stata una parrocchiana e non il parroco?". Ma questa respinge l’addebito citando i compiti di animazione e coordinamento che spettano alla Caritas parrocchiale, la quale "non gestirà alcunché, ma ci sarà sempre per aiutare e sostenere la parrocchia".

"Io voglio crederle perché ci ha messo la faccia di fronte a tutti – afferma Ivan Leonetti, presidente della Federazione italiana calciobalilla Firenze, qui maestro e campione di tanti tornei – voglio passare questo divertimento senza età alle nuove generazioni".

Al Boschetto intanto l’atmosfera è mesta. Il bar semivuoto, lo scaffale è semivuoto, non c’è più neanche una bottiglia d’acqua in frigo. "Sono triste perchè avevo tre anni quando sono entrato qui, ricordo anni di corse in giardino e ginocchia sbucciate – ha gli occhi velati Fabio Strambi – Questo era il fresco d’estate e il caldo d’inverno. Ci lascio il cuore. Spero torni a essere quello che è sempre stato, accetto i cambiamenti, ma non le chiusure"."Il Boschetto ci aveva dato un magazzino per la squadra, ora non sappiamo che fine faremo", dicono dalla Duccio Dini Onlus. "Non c’è mai stata chiarezza sul futuro di questo circolo. Ci dicono che proseguirà, ma non in quale forma", afferma Enrico Nencioni, presidente e socio fondatore.

R.F.

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