NICOLA DI RENZONE
Cronaca

Pale eoliche, Sgarbi gliene dice altre quattro

Un nuovo video del critico contro chi si è detto favorevole all’impianto sui crinali del Mugello: "Partiti politici in soccorso all’assessora"

di Nicola Di Renzone

Non è finita, non è ancora finita la polemica, a colpi di video e maledizioni, tra i sostenitori dell’impianto eolico sui crinali del Mugello e Vittorio Sgarbi. Ieri pomeriggio, infatti, il critico è nuovamente tornato, con un quarto video, per replicare a un gruppo di cittadini, membri di svariate associazioni (tra queste, per citarne alcune, Arci, Legambiente, Fridays For Future) che avevano preso le difese del progetto e dell’assessore regionale Monia Monni, firmandosi ‘Cittadini per l’Italia Rinnovabile’. Stavolta, a parte qualche ‘capre’ e qualche maledizione d’ordinanza il noto critico d’arte è stato più pacato; ma non meno incisivo. Si rivolgeva a "Quelli abituati ad usare parole come ‘sviluppo sostenibile’ o ‘economia circolare’. Parole, ha aggiunto, che non si capisce bene cosa siano. Contrapponendo a questi concetti il valore del paesaggio. Paesaggio che, sostiene Sgarbi, non puoi immaginare interrotto dalle pale eoliche. Quando uno legge l’Infinito di Leopardi, afferma, non lo può immaginare così.

"Non vorrei fare il professore – ha esordito – ma mi sono occupato di estetica e di paesaggio per tutta la vita". E ora, afferma: "Mi trovo davanti dalla fine degli anni Novanta ad una perversione che è paragonabile solo alla speculazione edilizia degli anni Sessanta e Settanta". Quella che "è stata devastante e ha cancellato la bella Italia".

Poi, aggiunge, sul finire degli anni Novanta si è iniziato con il paesaggio, partendo dall’Italia meridionale e dai suoi parchi eolici. Una perversione legata secondo Sgarbi alla mancanza di studi, e alla logica del profitto. Aggiungendo: "Si sono messi insieme un po’ di rappresentanti di un partito politico per difendere l’assessora. Ecco che arrivano in soccorso i drappelli".

Ma il paesaggio, ha detto Sgarbi, non è un vezzo antico, è il valore della memoria, del mondo contadino. "Nulla è più prezioso – afferma, animandosi – della integrità di un luogo. Studiate!".

"Il Mugello – accusa – è così splendido che lo coprite di eolico", ricordando che "il progetto è stato bocciato dalla Soprintendenza, la quale serve solo quando vi interessa; ma quando dice una cosa che non vi piace diventa un nemico".

Questi aerogeneratori, afferma Sgarbi, distruggono il paesaggio, come i grattacieli distruggono un centro storico. E sottolinea invece l’importanza della conservazione, come si fa per un dipinto antico o per gli affreschi di Giotto.

Intanto un gruppo di associazioni contrarie (da Italia Nostra al Club Alpino Italiano regione Toscana, più altre locali) dopo aver definito ‘il colmo dell’ironia’ il fatto che il Parlamento nei giorni scorsi abbia approvato un nuovo comma sulla tutela dell’ambiente; sottolinea anche che "l’energia prodotta sarà riversata nella rete nazionale e i mugellani continueranno a subire gli stessi aumenti della bolletta di tutti gli altri italiani. I leggeri vantaggi concessi ai soli abitanti di Vicchio e Dicomano per 5 anni sono paragonabili a una campagna promozionale qualunque, fatta per ottenere superficiali consensi e nuova clientela". E, in merito all’iter istruttorio, confermano l’intenzione di procedere con il ricorso al Tar.