Overtourism e soluzioni Palazzo Vecchio boccia il ticket di Venezia "Studiamo altri sistemi"

Per il Comune non sarebbe applicabile una disciplina analoga. L’ex direttore degli Uffizi, Antonio Natali: "Manca programmazione. Bisogna saper divulgare luoghi della città fuori dai soliti circuiti". .

Overtourism e soluzioni  Palazzo Vecchio boccia  il ticket di Venezia  "Studiamo altri sistemi"
Overtourism e soluzioni Palazzo Vecchio boccia il ticket di Venezia "Studiamo altri sistemi"

di Antonio Passanese

Dal prossimo anno chi vorrà visitare Venezia dovrà pagare un biglietto d’ingresso di 5 euro. È quanto ha stabilito la giunta Brugnaro con l’obiettivo, neppure troppo nascosto, di disincentivare il turismo giornaliero e per evitare che la città venga soffocata e diventi invivibile per ospiti e residenti. Il ticket dovrà essere corrisposto da ogni persona di età superiore ai 14 anni. Una proposta, quella adottata dalla città lagunare, che però sembra inapplicabile a Firenze che ha gli stessi, identici problemi di over tourism e in particolare di visitatori mordi e fuggi, ’ciabattoni’ che oltre a non contribuire all’economia il più delle volte (come dimostrano anche gli ultimi casi di cronaca) deturpano, distruggono i monumenti. E a chi insiste su un biglietto d’entrata anche per il capoluogo toscano, Palazzo Vecchio fa sapere che, per evidenti ragioni strutturali di conformazione della città, a Firenze non sarebbe applicabile una disciplina analoga a quella adottata dalla giunta del Comune di Venezia in merito al cosiddetto contributo di accesso per turisti giornalieri.

"Si conferma invece che sono allo studio modalità diverse e digitali per fare in modo che il visitatore che non pernotta a Firenze e che quindi non paga la tassa di soggiorno possa versare un contributo per l’accesso ai servizi turistici". Ma il vero problema, secondo l’ex direttore degli Uffizi Antonio Natali, che dell’argomento è grande intenditore, è la mancanza di progettualità e programmazione. "Ma anche di cultura", dice argomentando il suo ragionamento. "Chi pensa di bloccare le masse con un ticket da 5 euro è matto. Certo, quei soldi andranno a rimpinguare le casse comunali ma quella di Venezia è una misura inutile – afferma – A Firenze ci si lamenta del turismo fugace e poi non si fa nulla per diversificare i flussi. Piuttosto bisogna chiedersi perché c’è questo tipo di turismo. Io rimprovero chi è incapace di divulgare luoghi raggiungibili che neanche i nostri concittadini conoscono". A questo proposito Natali cita, ad esempio, il Chiostrino dei Voti della Santissima Annunziata, "dove si entra senza pagare il biglietto, oltretutto", e che offre al visitatori cinque affreschi di Andrea del Sarto ("che va lì a 23 anni e porta con sè Rosso Fiorentino che realizza l’Assunzione della Vergine"), la Visitazione del Pontormo, insomma, artisti e opere che danno il via al cosiddetto Manierismo. "A parte qualche anziano inglese o americano è difficile trovarci gruppi o altri turisti. E poi ci sono i Cenacoli, la chiesa di Santa Felicita, le basiliche, che neanche gli stessi fiorentini conoscono. E allora come pretendiamo che vadano a visitarli gli stranieri? Non possiamo pretendere che chi viene dall’Australia o dal Sud America o da Oriente non vada agli Uffizi a vedere il Botticelli o all’Accademia a vedere il David per poi ripartire".

Invece, secondo l’ex direttore, bisognerebbe fare in modo che i turisti si fermassero di più in città. "Solo così arresteremo il mordi e fuggi".