REDAZIONE FIRENZE

Ortofrutticola del Mugello Sventata la chiusura

La proprietaria Italcanditi ha comunque presentato un progetto di riorganizzazione. La fabbrica di Marradi perde la produzione di marron glacè. "Non remunerativa"

La "fabbrica dei marroni" di Marradi non chiuderà, ma sarà "riorganizzata". Al primo incontro tra proprietà, sindacati e istituzioni, convocato dalla Regione, Italcanditi ha portato un progetto che non prevede più la chiusura dello stabilimento dell’Ortofrutticola del Mugello.

Il passo indietro dell’azienda bergamasca viene dopo che, due settimane fa, era stata annunciala la chiusura e il trasferimento di tutta l’attività dal 30 gennaio. E viene dopo una reazione molto forte non solo delle 80 lavoratrici e lavoratori ma delle istituzioni e dell’intera comunità locale. E al tavolo di crisi, che si è tenuto online, c’erano il presidente della Regione Eugenio Giani, e il consigliere per le crisi aziendali Valerio Fabiani, le assessore Stefania Saccardi e Alessandra Nardini, il sindaco di Marradi Tommaso Triberti e la sua vice Vittoria Mercatali, il rappresentante della Città Metropolitana Giovanni Bettarini, quelli di RSU, Cisl e Cgil, mentre la delegazione era guidata dall’ad di Italcanditi Maurizio Goffi, e con Carlo Parmoli, presidente di Ortofrutticola. I proprietari hanno messo sul tavolo un progetto che non ha convinto del tutto. "Le informazioni sono insufficienti, vogliamo rassicurazioni sul futuro del sito, e domani in assemblea valuteremo il mantenimento del presidio", dice a caldo la Cgil. E la Cisl è molto cauta e critica. Anche il sindaco di Marradi Tommaso Triberti esprime riserve: "Bene che non si parli più di chiusura, ma continuiamo ad essere preoccupati. Ci allarma la riduzione dei posti di lavoro".

L’aspetto più eclatante è la rinuncia alla produzione dei marron glacé, che verrebbe trasferita a Bergamo. L’azienda infatti ha sostituito alla prospettiva di chiusura, quella di una riorganizzazione complessiva. E a Marradi vorrebbero introdurre tre tipologie diverse di prodotto, due sul fresco e uno sul congelato. Con l’impegno a mantenere i quantitativi di marroni finora ritirati dai produttori locali. Secondo Italcanditi, con i macchinari di Marradi, produrre marron glacé non consente più margini di remunerazione. E per far ripartire subito la fabbrica marradese Italcanditi ha stabilito una partnership con il vecchio proprietario, De Feo, con il quale mantiene rapporti commerciali. Quanto ai livelli occupazionali si fa sapere che a fronte degli attuali 64 stagionali operativi si prevederebbe di iniziare con 55 unità. Cgil e Cisl chiedono di analizzare il piano industriale e gli investimenti di ammodernamento. E stamani saranno le lavoratrici del presidio a dire la loro in merito a questa novità.

Paolo Guidotti