"Orfani di femminicidio: il dolore dei bambini che perdono madre e padre"

Lo studio della violenza di genere evidenzia le drammatiche conseguenze per i figli di femminicidio, che affrontano traumi emotivi e relazionali profondi. La mancanza di supporto psicologico aggravata dalla perdita delle figure genitoriali richiede un impegno collettivo per proteggere i bambini colpiti da questa tragedia.

Abbiamo studiato molto la violenza di genere, la loro storia è quella che ci ha toccato di più…

Gli orfani di femminicidio sono bambini e bambine che per anni hanno assistito alle violenze del padre nei confronti della madre, fino a perdere quest’ultima. Ciò crea conseguenze nel processo di sviluppo a livello emotivo e relazionale, a volte anche a livello cognitivo. L’uccisione della donna è ovviamente un dramma che colpisce molte persone, particolarmente i figli. Nel caso in cui l’omicida sia il padre, i bambini perdono contemporaneamente entrambe le figure genitoriali, la vittima e l’autore del reato, detenuto o suicida. L’omicidio di un genitore da parte di un altro crea un’esperienza traumatica complessa, in cui al dolore della perdita della madre si aggiungono altre difficoltà. Spesso, per esempio, i bambini sviluppano la paura di diventare come il padre che ha ucciso la madre. "Un dolore pazzesco che non passa, il vuoto che ti divora, ti manca la terra sotto ai piedi. Pensi di farcela, ma ti rendi conto che da solo non puoi. Non ho avuto alcun sostegno psicologico al tempo. La cosa assurda è che a mio padre hanno dato uno psicologo già dalla prima settimana di ingresso al carcere, io invece uno psicoterapeuta l’ho potuto avere solo tre anni fa, pagandomelo di tasca mia" ha testimoniato Giuseppe Delmonte, che ha perso la mamma nel 1997, quando aveva 18 anni. Non possiamo permettere che la morte di una donna si trasformi in una condanna per i suoi figli. Dobbiamo essere uniti nel combattere il femminicidio e nel proteggere chi ne resta vittima, affinché nessun bambino debba mai piangere la perdita della propria madre per mano dell’uomo che avrebbe dovuto amarla.

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