"Ora un Cpr a Sollicciano". E il caso diventa politico

La proposta di Draghi (FdI) fa infuriare Nardella: "Il governo non ha mosso un dito"

Sovraffollamento, condizioni igieniche precarie, atti di autolesionismo e continue scintille fra detenuti e guardie penitenziarie. L’ultima due giorni fa con una guardia sequestrata da un detenuto che gli ha puntato un punteruolo alla gola, come denunciato dal sindacato Uilpa. La bomba orologeria di Sollicciano non sembra destinata a disinnescarsi, anzi il suo timer corre sempre più velocemente verso l’esplosione. E stavolta quel ticchettio entra di prepotenza nel dibattito pubblico dopo l’ennesimo episodio di violenza. A ruggire sono i sindacati degli agenti di polizia penitenziaria, dal Sappe, al Siulp, passando per l’Spp.

Il loro messaggio: "Quel carcere è diventato come un inferno dantesco, il governo deve intervenire". Il tema è stato affrontato anche ieri in consiglio comunale con la proposta del consigliere comunale di FdI, Alessandro Draghi. La proposta: "Costruire un cpr per i migranti nell’area di Sollicciano". L’accostamento carcere e cpr, però, non è piaciuta affatto al sindaco, Dario Nardella, che ha preso la parola in aula per rintuzzare Draghi e tuonare sul governo Meloni. Così, sottolinea, i suicidi dei detenuti e le aggressioni agli agenti della polizia penitenziaria "sono le facce di una stessa medaglia. Sono la vergogna di un Paese civile". E su questo "scandalo – ha detto – il governo non ha mosso un dito, non ha fatto niente per il sistema carcerario italiano: lascia che i detenuti muoiano perché tanto non esistono, perché sono i fantasmi della società". Il governo, inoltre, "non ha messo un euro per la rieducazione e il reinserimento lavorativo e sociale: escono più arrabbiati di prima e tornano a delinquere. Perché al governo serve, per la propaganda populista, denunciare l’insicurezza e il crimine". Draghi ha difeso però la sua iniziativa: "Il carcere di Sollicciano è da rifare, perché è stato fatto male in anni in cui si costruiva male. Però, urbanisticamente, io lì individuo un’area dove è più comodo mettere il cpr. Bene, quindi, l’unione della città al carcere, penso agli spazi dedicati ai laboratori per i detenuti. Però c’è spazio anche per il cpr. E’ l’area più idonea".

Il caso è rimbalzato anche in Regione dove il capogruppo di FdI, Francesco Torselli è intervenuto in solidarietà alla guardia ferita. "Esprimiamo tutta la nostra solidarietà all’agente sequestrato e ferito. La situazione del carcere è sempre più una bomba ad orologeria: la struttura è nata male e difficilissima da gestire, oltre ad avere circa il 70% di popolazione carceraria straniera. Inutile che la sinistra continui ad affrontare ideologicamente il macro problema del mondo penitenziario interpretandolo solo dal punto di vista dei detenuti". Da qui la bordata a sinistra. "In Toscana, abbiamo un Garante dei detenuti che continua ad avere una visione escludente e non includente, contrapponendo i detenuti agli agenti. Così non va. Per fortuna il Governo Meloni sta iniziando ad affrontare i numerosi problemi della polizia penitenziaria e del mondo carcerario ma il lavoro è davvero tanto di fronte a decenni di totale immobilismo".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro