NICCOLÒ GRAMIGNI
Cronaca

Opera, flash mob per la gara di appalto I dipendenti manifestano agli Uffizi

Lettera al direttore Schmidt e al ministro Sangiuliano. E due sedie vuote

Opera, flash mob per la gara di appalto I dipendenti manifestano agli Uffizi

di Niccolò Gramigni

All’improvviso turisti e fiorentini di passaggio al loggiato degli Uffizi hanno sentito una melodia orecchiabile e nota al pubblico televisivo, la sigla del programma "C’è posta per te". Non c’era stavolta Maria De Filippi, ma la provocazione è il risultato dell’esasperazione dei lavoratori di Opera, attuale gestore presso Uffizi, Palazzo Pitti, Polo museale regionale toscano e Opificio Pietre Dure. Il tema è quello della gara d’appalto dei servizi delle Gallerie degli Uffizi, fortemente contestata dai manifestanti perché ritenuta pericolosa per occupazione e diritti di oltre 200 addetti: il 20 luglio sono state aperte le buste ma i nominativi, hanno spiegato i lavoratori, "non sono stati resi noti". Durante il sit-in sono state sistemate due sedie, vuote, per il direttore degli Uffizi Eike Schmidt e per il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ed è stata posizionata davanti un’enorme busta con lettera (e bozza di accordo), proprio come nello studio televisivo.

Questo perché la situazione non si è sbloccata: Comune (al sit in era presente l’assessora al lavoro Benedetta Albanese) e Regione stanno lavorando ed è stata convocata una nuova riunione del tavolo di crisi il 30 agosto, ma dal governo non arrivano indicazioni precise.

"Riteniamo inaccettabile che si apra alla possibilità di una riduzione dei posti di lavoro e di una forte diminuzione dei nostri salari - è scritto nella lettera -. Ci sembra ancor più surreale che questo accada nel settore del turismo culturale nella città di Firenze, alla Galleria degli Uffizi in primis. Oggi chiediamo a Schmidt, Sangiuliano e alle aziende partecipanti al bando di gara di sottoscrivere un documento" in cui si chiede appunto il mantenimento dei livelli occupazionali, contrattuali e retributivi in essere.

"Si tratta di una gara da 120 milioni di euro, strutturata dallo Stato che però non è in grado di mettere in salvo i lavoratori a Firenze - ha spiegato Riccardo Pollastri della Rsu Opera Filcams Cgil -. Chiediamo a Schmidt e Sangiuliano di sottoscrivere il modulo che abbiamo predisposto. Sangiuliano ci ha sempre ignorato". "Parliamo di lavoro, vita, vogliamo portare avanti i nostri diritti che sono sacrosanti", ha affermato Giuseppe Vecchiè, Rsu Uil.