REDAZIONE FIRENZE

Omicidio Bilancino. Perissi colpito in auto. È giallo sul luogo

La vittima sarebbe stata aggredita anche mentre stava guidando. Ancora da chiarire perché i due si trovassero sotto il viadotto.

La polizia scientifica nei giorni scorsi è tornato sul luogo i cui è stato rinvenuto il corpo di Perissi

La polizia scientifica nei giorni scorsi è tornato sul luogo i cui è stato rinvenuto il corpo di Perissi

Dove e come è stato uccisa la guardia giurata Federico Perissi. È ciò che stanno cercando di capire gli uomini della squadra mobile di Firenze, alle prese con il cruento omicidio di Bilancino. Il corpo del 45enne di Firenze è stato rinvenuto lunedì notte dai poliziotti sotto un viadotto a Barberino del Mugello, nei pressi del lago di Bilancino, dopo la confessione ai colleghi di Ferrara del presunto omicida, Mike Mor N’Diaye, 41 anni nato a Genova con origini senegalesi.

Evidenti sulla testa della vittima segni di colpi sferrati con estrema ferocia. Da cosa? Lo stesso N’Diaye ha riferito di una pistola scacciacani, ma secondo quanto emerge sarebbe stata usata a anche una pietra per finire l’uomo.

Rimane avvolta nel mistero la scelta del luogo. Perché i due si trovavano proprio sotto quel viadotto? Se alla guida c’era Perissi, cosa lo ha spinto a fermarsi lì? Stando a quanto trapela, prende sempre più corpo l’ipotesi che una prima aggressione sia avvenuta all’interno dell’auto e l’omicida potrebbe aver preso le redini del viaggio (minacciando Perissi o guidando lui stesso l’aiuto), affinché si appartasse in quel punto. Lì i colpi letali e infine l’occultamento del cadavere sotto sacchi di plastica con inerti al loro interno.

Sul tavolo del sostituto procuratore Luisa Serranti stanno arrivando in queste ore gli ultimi atti compiuti dal collega della città estense in occasione dell’arresto del lottatore di Mma residente a Campi Bisenzio. Il provvedimento cautelare emesso dal giudice ferrarese verrà ’ribadito’, con le ulteriori e più pesanti accuse.

Il medico legale chiarirà tempo e dinamica dell’aggressione. Perissi è stato colpito con i pugni, forse con un calcio della scacciacani, sicuramente con una pietra raccolta sotto il viadotto di Barberino. E poi: qual era il rapporto tra lui e il senegalese? N’Diaye, con una sfilza di precedenti, non era neanche ’libero’ di partire, in quanto era ai domiciliari dopo essere stato arrestato per sequestro di persona.

Pie.Meca.