Occupato l’ex liceo Alberti E’ un rifugio dei clochard

Molti arrivano in tramvia e si riparano per la notte nei locali abbandonati. A denunciarlo i residenti della zona, che hanno notato un continuo viavai

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di Fabrizio Morviducci

Ospiti indesiderati nell’ex Alberti. La vecchia sede del liceo artistico è diventata riparo per senza fissa dimora e balordi. Le presenze in questi giorni di freddo intenso sono aumentate, tanto che di sera si vedono flebili luci, probabilmente candele o piccole torce a batteria all’interno. E i residenti della zona hanno notato un intensificarsi del via vai. Entrare nel cortile interno è relativamente facile; è facile anche poi introdursi nel plesso, che a questo punto è praticamente aperto a tutti. Tenere sotto controllo la situazione, praticamente impossibile.

Siamo nel pieno centro di Scandicci, a due passi dalla stazione del tram di Resistenza, e la sicurezza percepita dai residenti è piuttosto bassa, visto che di notte si sentono urla, probabilmente dovute a litigi, e le persone vedono spuntare gente dal buio senza capire. Con la tramvia sono diversi i senza fissa dimora che arrivano a Scandicci per passare la notte, trovando alloggio non solo nell’ex Alberti, ma anche al parcheggio di Villa Costanza; per chi arriva in ritardo ci sono le panchine di piazza della Resistenza o gli anditi dei negozi sempre della centralissima piazza cittadina. Sull’Alberti però, viste le proporzioni del plesso c’è da vigilare. Sull’area c’è un progetto di recupero che prevede la demolizione degli edifici esistenti, e la realizzazione di un intervento con dimensionamento massimo di 15 mila metri cubi, 5.000 mq di superficie edificabile che tenga conto dei requisiti tecnico costruttivi ed impiantistici contenuti nelle norme regionali in materia di edilizia sostenibile. Alla fine arriveranno 58 appartamenti e 8 spazi commerciali in due edifici gemelli, incastonati nella piazza che è la porta verso il Vingone. Tra le opere di urbanizzazione c’è anche il riassetto e la riqualificazione complessiva di piazza Boccaccio, comprensivo del rifacimento dell’impianto di illuminazione pubblica sulla piazza e sulla viabilità adiacente. In attesa delle gru per costruire il nuovo, forse demolire il vecchio potrebbe essere una soluzione per eliminare le occupazioni abusive.

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