O come originalità E’ dentro di noi

Adesso proviamo a dire due parole sulla mitica ’originalità’. Quand’è che si è veramente originali? Innanzitutto è bene non cercare con insistenza di essere per forza originali. Non ha senso inventarsi a tavolino un modo di scrivere che dovrebbe essere unico: il rischio è quello di ritrovarsi tra le mani un mostriciattolo, che per quanto possa essere originale non sarà né piacevole né bello da leggere. L’originalità non è il risultato di un progetto mentale, è la conseguenza di un percorso. Non è un attrezzo che ci portiamo nello zaino, ma ciò che troviamo in fondo al cammino. Non è un frutto della volontà, ma dell’esperienza. Quasi sempre originali si diventa: l’originalità, come la "musica" di un romanzo, arriva quando si riesce a essere pienamente se stessi, dunque unici. Esempio psicoanalitico: nasciamo originali (ma privi di esperienza e incapaci di esprimerci in forme d’arte), poi le circostanze della vita, nel bene e nel male, ci avvolgono con una serie di "veli" che noi non abbiamo né chiesto né cercato. È inevitabile, non è colpa di nessuno, è così che deve succedere. Ma quando diventiamo adulti, se tutti questi strati che ci ritroviamo addosso diventano un problema, allora dobbiamo cercare di toglierceli di dosso a uno a uno per ritornare, in fin dei conti, a essere noi stessi.

Così è per la scrittura: quando si comincia a scrivere, è difficile essere veramente se stessi. Abbiamo in mente esempi illustri, letture scolastiche, ideali… E per trovare la nostra vera voce, dobbiamo cercare di toglierci di dosso tutto quello che ha avvolto la nostra "capacità creativa" impedendo alla scrittura di scaturire direttamente dalla parte più profonda di noi stessi. E come si fa a togliere queste stratificazioni dannose? Intanto possiamo leggere con un occhio in più, volendo anche ’imparare"’ Possiamo cercare di liberare la nostra scrittura dalle influenze dei nostri miti (sacrosanti), scrivendo qualche piccola cosa "alla loro maniera", non imitandoli ma cercando di ricostruire dall’interno il loro mondo, così da digerirli e allontanarli. Poi dobbiamo scrivere e rileggere e correggere e ancora rileggere e ancora correggere, scartando tutto ciò che è stato logorato da secoli di Letteratura, e avendo sempre il coraggio di scrivere quel che sentiamo di voler scrivere, senza porci limiti, senza farci guidare da preconcetti o dalla volontà di essere ciò che non siamo. L’originalità è dentro di noi, ben nascosta… Basta scovarla, prenderla per le orecchie e tirarla fuori.

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