I lavoratori di Baker Hughes-Nuovo Pignone hanno approvato ieri l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto integrativo con più dell’86% di voti favorevoli: ha votato il 64% degli aventi diritto.
L’accordo, siglato dall’azienda con Fim, Fiom e Uilm, riguarda oltre 5.500 dipendenti suddivisi in cinque stabilimenti. "I lavoratori attraverso il voto confermano la bontà e i contenuti dell’accordo", dichiara in una nota Daniele Calosi, coordinatore del gruppo Nuovo Pignone per la Fiom-Cgil nazionale.
L’accordo prevede 450 euro di superminimo collettivo non riassorbibile per tutti i lavoratori, suddiviso in 13 mensilità, quindi un aumento medio di circa 35 euro al mese, con incidenza anche sul fondo di previdenza complementare.
C’è un premio di risultato che nella sua erogazione massima potrà arrivare ai 2.900 euro annui. Entro la fine del 2022 saranno stabilizzati venticinque lavoratori somministrati. I diritti genitoriali verranno estesi alle famiglie Lgbtq+. È stata istituita la ‘Banca ore solidale’ per le ferie. L’accordo istituisce inoltre una cabina di regia e monitoraggio sugli investimenti che Baker Hughes farà in Italia in virtù del Pnrr: "Questi fondi nel quadriennio 2022-2026 ammonteranno a 500 milioni di euro", precisa Calosi.
Anche la Cisl esulta per il rinnovo del contratto integrativo per gli oltre 5.000 lavoratori del gruppo Baker Hughes-Nuovo Pignone. "È stato un accordo che ha visto un percorso di negoziazione intenso, giocato in squadra con le Rsu. Questo ci ha permesso di portare a casa importanti risultati contrattuali per tutti i lavoratori e ha introdotto la novità della cabina di regia sugli investimenti. Quest’ultima rappresenta sicuramente una novità importante che apre, per la prima volta, alla partecipazione del sindacato nelle scelte sugli investimenti”, sottolinea il coordinatore nazionale della Cisl per la Baker Hughes-Nuovo Pignone, Alessandro Beccastrini.