
Un mezzo dell'Ataf (Foto di repertorio)
Firenze, 12 aprile 2015 - MUOVERSI a Firenze di notte: missione impossibile. Ci siamo infilati nei panni di una qualunque studentessa fuori sede o lavoratrice, senza auto, costretta ad affidarsi al servizio pubblico notturno dopo una giornata passata a lavoro o a spasso con gli amici. Sono bastate poche ore in giro per la città nella vana attesa di trovare, in tempi rapidi, un mezzo pubblico su cui salire , per capire che forse , a conti fatti, conviene spostarsi a piedi. I mmaginiamo che s iano passate da poco le 23.30 e che da piazza Santo Spirito vogliamo tornare a casa e raggiungere la zona di viale Europa. Cosa facciamo?
Decidiamo di sperimentare Nottetempo, la linea a chiamata di Ataf, che si inserisce nella riorganizzazione del servizio notturno, sostituendo alcune corse soppresse. Sul logo di Nottetempo, bene in vista alle fermate Ataf, c’è il numero da chiamare (055.5650555) ma nessuna informazione: non c’è scritto né quanto costa, né dove ferma, né dove arriva. Gli orari e gli itinerari della linea, viene spiegato sul sito, non sono prefissati, ma definiti in base alle prenotazioni degli utenti. Per prenotare si può chiamare tutti i giorni dalle 18 alle 00.15. Quindi nel caso di un qualunque imprevisto dopo mezzanotte e un quarto, tipo un passaggio di un amico perso, si resta a piedi. Ma nel nostro caso mancano ancora quindici minuti alla mezzanotte, quindi decidiamo di provare e chiediamo un mezzo «che da piazza Santo Spirito ci porti verso Gavinana». «Deve arrivare o in piazza stazione, da qui può prenderlo alle 00.20, o in piazza San Marco alle 00.10». Non molto comodo visto che ci troviamo in piazza Santo Spirito e nemmeno tanto sicuro, considerato l’orario notturno e i soliti torpedoni di ‘strafatti’nel centro. Cerchiamo informazioni in zona, solo un barista ci dice che per arrivare in piazza San Marco «avremmo potuto prendere la linea D». Ma controlliamo gli orari e non ci siamo: il primo bus a nostra disposizione arriva in piazza San Marco dopo mezzanotte e dieci. Abbandoniamo l’idea di prendere il Nottetempo ma decidiamo di andare a dare un occhio comunque in stazione per vedere di persona questo «autobus fantasma». «Molto meglio il vecchio notturno, sapevi dove partiva e sapevi dove arrivava. E ci salivi pure col biglietto normale» , sbotta una malcapitata che da mezzanotte aspetta la linea per Porta Romana. «La prima è a mezzanotte e mezza ». E comunque, p er salire sulla linea a chiamata notturna bisogna scucire pure quattro euro . A conti fatti, soprattutto se si è in comitiva, conviene dividere un taxi.