Non scordarti di volare La lezione di Anzovino

Il pianista presenta domani alle 18 alla libreria Feltrinelli Red il suo ultimo album "Le immagini create dalle note si susseguono nella mente mentre dormiamo".

di Giovanni Ballerini

Remo Anzovino sarà a Firenze domani alle 18 alla libreria Feltrinelli Red di piazza della Repubblica per condividere con il pubblico la presentazione del suo sesto album di inediti, firmare le copie e suonare dal vivo. A distanza di sei anni dal fortunato "Nocturne" (18 milioni di streaming solo su Spotify), il pianista e compositore di Monfalcone torna con un disco di piano solo, l’ottimo ’Don’t forget to fly’, distribuito da Believe. Un atto d’amore per il pianoforte, un inno alla leggerezza interiore, un tuffo nei sogni, per disintegrare il caos che viviamo attraverso un volo liberatorio di note e suggestioni che non dobbiamo scordare di fare. "E’ come quando ti rompi una gamba e devi reimparare a camminare – spiega Anzovino -. Il brano ’Learn to fly’ dei Foo Fighters non metteva in discussione che l’uomo potesse volare, bisognava solo imparare. Nel nostro caso si tratta di reimparare a volare. In tutti i sensi: l’album è appena uscito e siamo già alla ristampa".

Cosa non scontata un disco di piano solo

"È davvero difficile essere credibili con un disco strumentale e bisogna avere un senso della composizione estremamente varia, delle imprevedibilità, come imprevedibili sono le immagini del sogno evocato dall’album. Tutte le immagini create dal racconto di note si susseguono nella nostra mente mentre dormiamo, dal salto dal dirupo senza cadere ai fiori nel cielo, dagli equilibrismi alle sequoie nel cielo".

Come mai l’ha realizzato a Fiesole?

"Per un allineamento di astri. Non volevo registrare in cuffia e volevo suonare in un luogo dove il suono corre. Ho per questo scelto come fonico un numero uno, come Stefano Amerio (oltre 100 dischi con ECM) e insieme abbiamo scelto il Teatro di Fiesole, che abbiamo scelto non solo per la sua straordinaria acustica, ma anche perché in quei luoghi, come narra la leggenda, Leonardo Da Vinci ha effettuato le sue prove di volo".

Il disco è quindi nato sotto una buona stella?

"Non c’è dubbio. Prima di comporlo ho scritto una sorta di soggetto, come se dovessi girare un film con i suoni".

Questo dà al disco un’unità di racconto rara e coerente?

"E’ un’opera sul volo in cui non cedo mai all’ego. Credo nella scrittura non nell’estemporaneità".

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