GABRIELE
Cronaca

Non è il Bronx ma i problemi sono reali

La realtà oggettiva di Firenze è scossa da preoccupazioni legittime per la criminalità. Le autorità devono prendere decisioni vigorose, non servono statistiche o indagini sociologiche. La magistratura deve evitare di scarcerare subito i delinquenti. La sicurezza è reale, non percepita.

Canè

Subito una preghiera: quando si parla di sicurezza, evitiamo di tirare in ballo il concetto di "percezione". Qui non c’è una Firenze che in tante zone, in tantissime situazioni "percepisce" un clima di insicurezza. Non ci sono cittadini nevrotizzati o strumentalizzati. C’è una realtà oggettivamente e quotidianamente scossa da legittime, realistiche preoccupazioni per quello che succede in tema di criminalità. Certo non siamo Milano o il Bronx. Ma quelli sono fatti loro. I nostri sono documentati da spaccate, aggressioni, dalla rivolta dei comitati, dall’intervento del sindaco Nardella per nuovi vigilantes, dall’arrivo di altri uomini in divisa. Anche dell’esercito, perché no, a pattugliare, dissuadere come chiedono in particolare i commercianti. A Parigi, sui Champs Elisées sembra una parata militare. E dall’Arco di Trionfo a Place de la Concorde ci sta tutta Firenze. Dunque, si può fare. Soprattutto si deve fare, e subito, perché per troppo tempo le autorità, tutte, sono parse distratte. Del resto, le cabine di regia fanno bene a riunirsi, a ragionare, ma per prendere decisioni vigorose non servono statistiche o indagini sociologiche. Basta dare un’occhiata alle cronache. Che ieri, tra l’altro, parlavano di un turista americano preso a sprangate, o di un tizio che ha rubato un cellulare a una signora poi bloccato dal fidanzato. E non stiamo a dire che in entrambi i casi erano immigrati, probabilmente irregolari se no finisce che ci scomunicano. Di sicuro un migrante minorenne non accompagnato è quello di cui leggete oggi che ha minacciato e rubato le scarpe a un sedicenne. Concludendo. Non ci sarà in giro una banda della Magliana, ma quello che c’è basta e avanza per mettere un freno. E per chiedere alla magistratura di non scarcerare subito ogni delinquente arrestato. Casi quotidiani, insopportabili, di mala giustizia. Di ulteriore insicurezza reale, non percepita.

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