"Il nuovo Franchi? Meglio se la committenza sarà del Comune" / NEWSLETTER

Pier Matteo Fagnoni, presidente dell'Ordine degli architetti fiorentini è ospite di Buongiorno Firenze, newsletter de La Nazione: " Con il concorso internazionale i migliori ingegni saranno concentrati su Campo di Marte".

Una tifosa di fronte all'ingresso dell'Artemio Franchi (Press Photo)

Una tifosa di fronte all'ingresso dell'Artemio Franchi (Press Photo)

Firenze, 19 gennaio 2021 - Il testo che segue apre Buongiorno Firenze, la newsletter che La Nazione invia ogni mattina agli iscritti alla sua community di lettori. Quotidianamente, Buongiorno Firenze individua un tema di cronaca e vita cittadina, di cui si parla  con un ospite: oggi Pier Matteo Fagnoni, presidente dell'Ordine degli architetti.  Buongiorno Firenze tratta le principali notizie di cronaca, cultura, sport e offre suggrimenti su come scoprire e godersi la città      

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La più perfida (e sennò, che fiorentino sarebbe?) l'ha detta il tipo che, giocando sulle origini del sindaco di Firenze,  ha detto papale papale: dopo i sei gol rifilati dal Napoli, Nardella che a Napoli (anzi: nei dintorni) è  nato, ha provato ad addolcire la batosta per i fiorentini, annunciando la soluzione per lo stadio. Chissà se era quella, la motivazione. L'effetto di monopolizzare l'attenzione della  città, è stato comunque raggiunto: ieri, tutti a parlare del restyling del caro vecchio Franchi, 89 anni portati con troppe rughe e ora la prospettiva di ricevere un amplissimo lifting a spese del.pubblico. Sì, i soldi per il rifacimento sarebbe il Comune a trovarli. E non  Commisso a scucirli. Per i fiorentini, la soluzione del cuore: lo stadio nuovo sarebbe il Franchi. Senza bisogno di emigrare a Campi, di sventrare la Mercafir, di cambiare abitudini. E col destino del Franchi legato alle glorie che i giocatori viola sapranno conquistarvi e non segnato da sicuro abbandono, degrado, crepe, erbacce e calcinacci. Il coro di apprezzamenti non ha tardato a levarsi, in città. Sottoponiamo il.piano Nardella a chi sui progetti vive e lavora: il presidente degli architetti fiorentini.

 

L'OSPITE

Cinquaquattro anni, fiorentino, Pier Matteo Fagnoni presiede dallo scorso luglio l'ordine degli architetti di Firenze, di cui era stato consigliere e vicepresidente. Come professionista, ricopre il ruolo di project manager in vari progetti ed è stato ricercatore  presso le universitò di Firenze e Roma la Sapienza. Ha approfondito gli studi nel settore del management e della ricerca in ambito di strutture sanitarie.   

Presidente Fagnoni, la convince una committenza totalmente pubblica, per il recupero del Franchi? "La scelta di un concorso internazionale è la migliore possibile: i migliori ingegni saranno concentrati su Firenze, non su un edificio ma su un intero quartiere. Quanto all'assenza del privato, sono certo che verrà mitigata da chi progetterà il restauro". In che modo? "Il progetto seguirà due linee guida: le indicazioni del ministero e quelle urbanistiche degli enti locali. Mi auguro che vengano raccolte informazioni  anche presso la Fiorentina e i suoi tifosi". Anche i tifosi? "Progettando un ospedale, ascolterei medici,  infermieri. E pazienti". Il Ministero chiede di lasciare intatta l'orditura esterna. Un bel vincolo. "Ma ci sarà libertà per recuperare gli spazi interni,  rimodularli. Dietro le porte  potranno crearsi gradinate parallele al campo e nei volumi fra gli attuali e i futuri settori di curva si ricaveranno zone da adibire a commercio, servizi. La copertura delle parti oggi scoperte dello stadio dovrebbe armonizzarsi con l'attuale, con la pensilina della tribuna centrale e con la torre di Maratona, segno monumentale, citazione della storia".  La 'cugina' Bologna ha trovato un compromesso pubblico-privato, nel restauro del Dall'Ara. "Nell'aprile 2020 quando capimmo che la Fiorentina non avrebbe partecipato al bando Mercafir, fu chiaro che il dialogo era interrotto, come la società, venerdì scorso, ha definitivamente sancito". NIente Fiorentina. "Nardella opportunamente ha lasciato una porta aperta alla società, affinché acquisisca spazi in gestione. Nel complesso, vista la delicatezza del progetto, che investe un bene storico, è preferibile che la regia ricada su un soggetto pubblico". Nardella ha previsto un intervento immediato per mettere in sicurezza lo stadio. Poi si dovrà pensare a dove giocare durante i lavori.  "La sicurezza è imprescindibile . Viene segnalata nella relazione dell'Università di Firenze del 1° dicembre scorso e ribadita dal Ministero. Su dove giocare durante i lavori, sento parlare di Empoli, di altre città. Sarei per un'altra soluzione". Quale? "Restare a Firenze, creando un campo temporaneo con capienza e vocazione da definire: destinato a essere smontato e sparire, oppure  a durare nel tempo?. Nel progetto di Bologna è compreso un impianto da utilizzare nel corso dei lavori". Anche a Cagliari è stato realizzato un impianto temporaneo. Il piano urbanistico considera lo stadio volano per il rilancio del quartiere Campo di Marte. "E' la sua funzione storica. Fu lo stadio a ingenerare lo sviluppo del quartiere, la  nascita di abitazioni, negozi, strade".  Lei è tifoso?  "Non frequento molto, ma come potrei non esserlo? Ho lo studio a due passi dal Franchi, abito vicino a piazza Savonarola"  Due luoghi viola.  "Esatto". Più facile ricostruire lo stadio, o ricostruire la Fiorentina dopo Napoli? "Ristrutturare il Franchi è impegnativo ma può dare enormi soddisfazioni. Stesse caratteristiche del lavoro che attende Prandelli. Mi auguro che la Fiorentina torni presto a bei risultati. Firenze lo merita, per l'orgoglio  che ha, della sua squadra". pc

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