BARBARA BERTI
Cronaca

Nella tana del coniglio. Ma senza Alice: "I problemi del cibo nascondono altro"

Francesca Fialdini domani alla Libreria Campus per presentare il libro sui disturbi alimentari. La giornalista: "I ragazzi di oggi rincorrono gli ideali della perfezione rischiando di cadere nel vortice".

Nella tana del coniglio. Ma senza Alice: "I problemi del cibo nascondono altro"

Nella tana del coniglio. Ma senza Alice: "I problemi del cibo nascondono altro"

"I disturbi del comportamento alimentare sono uno dei temi più urgenti e delicati del momento. ’Finalmente’ se ne parla ma bisogna arrivare a un nuovo paradigma linguistico perché abbiamo per tanto tempo affrontato questi argomenti legandoli a notizie di costume". A dirlo è Francesca Fialdini, giornalista e conduttrice, che da tempo affronta l’argomento dei disturbi alimentari tra adolescenti e adulti. Dopo cinque edizioni del programma "Fame d’amore" su Raitre, ha scritto un libro sullo stesso tema, "Nella tana del coniglio", edito da Rai Libri che presenterà alla Libreria Campus (via delle Pandette, Polo universitario di Novoli) domani alle 18. L’incontro sarà moderato dallo psicologo e psicoterapeuta Massimo Giusti (per partecipare iscriversi sul sito www.libreriacampus.com).

I disturbi alimentari sono un fenomeno sempre più pervasivo?

"Sì, se in passato erano problemi che si ’covavano sotto la cenere’, con la pandemia sono esplosi. Soprattutto tra i giovani che si sono sentiti ’traditi’ dagli adulti. Durante il Covid i ragazzi si sono ritrovati intrappolati, bloccati in casa, senza poter avere contatti, anche fisici, con i coetanei. E quando chiedevano cosa stava accadendo non ricevevano risposte perché pure gli adulti erano disorientati. Ma se l’impatto di paure e angosce tra gli adulti è risultato del 7%, tra i giovani del 60%".

I disturbi alimentari, però, non guardano all’età anagrafica?

"No, in Italia ne soffrono oltre tre milioni di persone. Se nel programma ’Fame d’amore’ ci concentriamo sulla fascia 14-22 anni, nel libro ci sono storie di giovanissimi e di adulti. Sono le storie di Martha, Benedetta, Giulia, Valentina, Marco e Anna: sei interviste intime e potenti in cui le parole sono strumenti centrali per riflettere sui motivi di un dolore che punisce e trasfigura il corpo, mettendo a repentaglio serenità e futuro".

Qualche esempio?

"Emblematica è la storia di Anna, arrivata a pesare 120 chili. Mi ha detto: ’non me ne sono accorta’. Lei mangiava in modo compulsivo, affetta dal disturbo dell’abbuffata, ma non si è accorta di niente finché al mare, la sorella, le ha fatto notare che la situazione le era sfuggita di mano. Solo in quel momento ha capito. Mi ha confessato di essere stata fin da piccola una donna che doveva prendersi tutte le responsabilità: tali carichi sono divenuti anche carichi fisici".

I problemi legati al cibo sono metafore di ciò che accade dentro di noi?

"Sì e se non vengono affrontati in tempo possono trascinarsi per tutta la vita".

Come si riconoscono?

"Non è facile. In caso di bulimia, per esempio, sminuzzare il cibo, bere tanta acqua prima di mangiare, correre in bagno subito dopo o trovare scuse per non pranzare in compagnia, sono tutti campanelli d’allarme. La bulimia, invece, è più subdola e chi ne soffre la maschera meglio. Dire a un bulimico (ovviamente senza sapere che lo è) ’ti trovo bene’ o ’ti vedo in forma’ è la cosa peggiore che si possa fare: un complimento può scatenare l’inferno".

Il titolo del libro "Nella tana del coniglio" evoca la celebre fiaba "Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie"...

"E’ vero. Durante un’intervista, una ragazza mi confessò di essere caduta nella tana del coniglio senza accorgersene, proprio come Alice. I ragazzi di oggi rincorrono gli ideali della perfezione e poi cadono nel vortice".

Negli anni Ottanta c’erano le modelle magre e superbelle...

"Sì, oggi è peggio. Siamo bombardati di immagini ’perfette’ e i corpi sono sempre più esposti. Con questo libro spero di dare un aiuto a chi soffre e a chi sta vicino alle persone con disturbi alimentari".