ROSSELLA CONTE
Cronaca

Negozi con il fiatone: "Sarà un inverno duro"

In ogni via del centro cartelli con offerte e promozioni speciali anticipate. "L’aumento dei costi delle materie prime ricade anche su di noi"

di Rossella Conte

Le vetrine inneggiano a prezzi stracciati e i primi cartelli ‘offerte promozionali’ iniziano a fare capolino dalle porte a vetri. Con il weekend di Ognissanti anche i turisti hanno lasciato la città. "Lavoriamo soprattutto il weekend, in settimana facciamo poco" racconta Simone Frullini, titolare del Viola Store di via del Corso che il 26 novembre aprirà una sede anche a Sesto Fiorentino.

"Settembre e ottobre ci hanno portato una boccata d’ossigeno - riprende -, ora c’è da stringere i denti per l’inverno". Secondo Monica Coppoli, presidente del centro commerciale naturale Borgo La Croce-via Pietrapiana per lo shopping si prospetta un periodo duro. Con l’aumento delle materie prime e delle utenze che incideranno sui portafogli delle famiglie, anche la quota destinata a abbigliamento e calzature verrà ridotta.

"Vendiamo beni superflui, i nostri articoli saranno i primi a venire tagliati dal budget di spesa" sottolinea Coppoli. Infatti, il Natale 2021 rischia di essere il più "salato" degli ultimi anni sul fronte di prezzi e tariffe e potrebbe costare agli italiani, a parità di consumi rispetto al periodo pre-pandemia (2019), quasi 1,4 miliardi di euro in più e circa 768 euro l’anno in più a famiglia. Almeno secondo gli ultimi dati diffusi dalle associazioni di consumatori.

"Come negozio, secondo i primi calcoli, pagheremo circa 8mila euro in più di utenze - dice la presidente del ccn Borgo La Croce -, questo in un momento già difficile. Se il Governo non ci aiuta che il Comune di Firenze faccia qualcosa". Basta fare un giro in centro per per rendersene conto. Tra una vetrina e un’altra inneggiano i cartelli che indicano il ribasso e tanti si stanno già preparando al Black Friday, la settimana americana degli sconti, sperando di racimolare un po’ di liquidità. "Io credo che cominciare con la corsa al prezzo stracciato fin da ora sia un’arma a doppio taglio. Si rischia di generare una corsa al ribasso che non farà altro che danneggiarci" prosegue Paolo Pecchioli che è stato costretto a chiudere Calzoleria Bologna di via della Vigna per via del canone di affitto insostenibile. Pecchioli però non si è arreso: ha riaperto in via Marconi: "Lavoro molto con i residenti e una clientela locale. È tutta un’altra storia. Lasciare il centro è stato un colpo ma 8mila euro al mese per un’attività come la mia erano troppe".

Intanto nella zona delle Parterre i commercianti incrociano le dita e sperano nel Natale. Si augurano che con l’accensione delle luci natalizie possano essere un inizio di ripartenza. "Continuano a mancare i turisti extra europei, in particolare gli americani - dicono Maria Pia Funiciello e Guido Laschi del comitato Parterre – senza di loro andiamo avanti a fatica".