Natale? No, festa d’inverno. Bufera sull’Istituto europeo di Fiesole: "Si attacca la nostra civiltà"

L’idea dell’Eui per attenersi alle linee del ’piano per l’uguaglianza etnica e razziale’. Insorge il centrodestra: "Tutto quello che ci circonda nasce dal cristianesimo"

Renaud Dehousse

Renaud Dehousse

Firenze, 25 ottobre 2023 – Cancellare la parola ‘Natale’ in nome dell’inclusività. E’ quanto potrebbe accadere all’Istituto universitario europeo di Fiesole, presieduto da Renaud Dehousse Per ottemperare agli obblighi del "Piano per l’uguaglianza etnica e razziale" , le tradizionali iniziative (mercatino, spettacolo e scambio auguri finale) che ruotano intorno alla festivisità del 25 dicembre potrebbero venire rinomite così da eliminare ogni riferimento cristiano.

Si parla di Festa d’Inverno. Ma ancora non è detto. A riportare la notizia è l’agenzia Sir, l’organo d’informazione della Cei della conferenza episcopale e le reti ecclesiali, che è venuta in possesso di una corrispondenza interna dell’Istituto e che sta sollevando dure reazioni. Anche perché la sede dell’Iue è proprio accando alla Badia Fiesolana, ovvero luogo dove un tempo sorgeva la chiesa principale di Fiesole e dove la tradizione vuole che sia sepolto San Romolo, il primo vescovo martire che ha portato il cristianesimo nella cittadella etrusca.

"Questa decisione, se confermata, sembra completamente fuori luogo e dimostra una mancanza di rispetto per le tradizioni italiane e per il significato profondo che il Natale ha per tantissime persone- tuona la consigliera metropolitana di Fratelli d’Italia, Alessandra Gallego, che è anche consigliere comunale d’opposizione a Fiesole - Invito tutte le istituzioni e le persone di buon senso a opporsi a tali decisioni che minano il nostro patrimonio culturale e religioso".

L’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi parla di "proposta sconclusionata" e che risponde "a un’ondata di pensiero politicamente corretto che mira a cancellare i tratti distintivi della nostra civiltà in nome di un presunto rispetto delle altre culture". "Da circa un anno – spiegano dall’Eui- abbiamo avviato una politica per promuovere la parità di genere, la divesità e per l’inclusività. Il Comitato operativo che organizza le iniziative di Natale ha quindi invitato i nostri organismi a riflettere anche su questo evento, sul quale comunque al momento non c’è niente di deciso". L’Istituto rivendica quindi il ruolo di istituzione laica e ricorda che temi simili sono stati affrontati già anche in organizzazioni accademiche "senza tanto clamore". La strada del rinnovamento è comunque tracciata. Tanto che per la prima volta il prossimo presidente sarà una donna. "E’ vero. La nomina e il nome si saprà il 7 novembre", confermano dall’Eui.

Ma la polemica è ormai un fiume in piena. "Ogni tanto qualcuno chiede di abolire il Natale, i segni cristiani, il crocifisso, perché si motiva: così si rispettano le varie osservanze religiose e culturali. Non è così. – tuona il capogruppo di Italia viva in Consiglio comunale a Sesto Fiorentino, Gabriele Toccafondi – Non è eliminando la nostra storia, cultura, la nostra fede, ciò che ci distingue, che si crea rispetto. Non è togliendo o nascondendo che si crea dialogo, ma dicendo chi siamo e ascoltando".

Sulla questione è intervenuto anche il caprogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Francesco Torselli: "Qualora il professor Dehousse fosse stato serio nella sua proposta di abolire il Natale, lo invitiamo a ripensarci, magari facendo un giro per i meravigliosi luoghi che ospitano l’Università che oggi è chiamato a dirigere: dalle colline di Fiesole, scendendo giù, fino a Firenze. Scoprirebbe così che tutta la meraviglia che lo circonda è intrisa di riferimenti profondi a quel cristianesimo che - si creda o meno - va da duemila anni a braccetto con la storia, la cultura, l’arte e l’architettura europee".

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