Nasce alla Leonardo la bussola dello spazio che ritrova una monetina a 2,5 chilometri

di Barbara Berti

Se la sonda "Dart" della Nasa ha centrato in pieno l’asteroide Dimorphos il merito è anche di Campi. Nasce nello stabilimento Leonardo di via Einstein – ex Officine Galileo – il sensore che ha guidato la navicella spaziale "Dart", protagonista nel test del primo sistema di difesa planetario del mondo, progettato per prevenire una potenziale collisione di un meteorite apocalittico con la Terra. Lanciata nel novembre 2021, la sonda si è orientata nel lungo viaggio a 13 milioni di chilometri dalla Terra grazie al sensore stellare "AA-Str", chiamato semplicemente "bussola dello spazio". Grazie a sofisticati algoritmi di elaborazione, usando un catalogo di più di 3.000 stelle memorizzate nel loro calcolatore, i sensori d’assetto sono in grado di calcolare ogni decimo di secondo l’orientamento della sonda nello spazio. Per fare un esempio pratico: il sensore è in grado di ‘puntare’ una monetina da un euro a 2,5 chilometri di distanza. "Il sensore d’assetto di Leonardo a bordo della missione Dart non solo ha contribuito con estrema precisione e accuratezza a guidare la sonda verso l’obiettivo ma riteniamo che sia stato il primo elemento a ‘impattare’ l’asteroide Dimorphos. Siamo sempre molto orgogliosi quando le nostre tecnologie nate a Campi compiono dei viaggi così lontani e ottengono dei risultati così importanti, come in questo caso per il primo studio di difesa planetaria" commenta Enrico Suetta, responsabile Ricerca e sviluppo spazio e optronica di Leonardo. Nel sito campigiano sono ‘nati’ oltre 800 sensori di assetto e gli strumenti elettro-ottici ad alta tecnologia utilizzati nelle più importanti missioni spaziali internazionali tra cui il James Webb Space Telescope, BepiColombo, InSight, JUNO, Osiris-Rex, COSMO-SkyMed e Meteosat Third Generation.