Musei piccoli, ma preziosi. Un mese per riscoprirli

Dal Cenacolo di Sant’Apollonia a Palazzo Davanzati, passando per San Marco. Le gemme nascoste della città si offrono ai visitatori non distratti.

Musei piccoli, ma preziosi. Un mese per riscoprirli

Palazzo Davanzati durante uno spettacolo della Compagnia delle Seggiole

Piccoli musei grandi gioielli. Agosto è il momento perfetto per scoprire le gemme nascoste della città e i suoi musei meno noti che incantano con storie e opere d’arte inaspettate.

Tra questi c’è il Museo del Cenacolo di Sant’Apollonia, che ospita uno dei più singolari dipinti dell’Ultima Cena di Firenze realizzato da Andrea del Castagno. Situato all’interno del refettorio del monastero benedettino, il cenacolo appartiene al più grande monastero femminile di Firenze fondato nel 1339, con un’intera parete affrescata e riccamente decorata.

Tappa imprescindibile è poi il Museo di San Marco, nel convento domenicano e celebre per gli affreschi del Beato Angelico. La visita del chiostro, della cappella dei Priori e delle celle dei frati affrescate permette di ammirare l’arte rinascimentale in un contesto storico e spirituale unico: ai visitatori si svelano le meraviglie dell’Annunciazione, l’affresco dell’Ultima Cena di Ghirlandaio nel refettorio e la Biblioteca di Michelozzo con manoscritti miniati.

Pochi passi ed ecco il Museo degli Innocenti che racconta la storia dell’Istituto fondato nel 1419 per accogliere ed educare bambini abbandonati. Il museo, suddiviso su tre livelli, include una sezione storica che illustra l’evoluzione dell’Ospedale, una architettonica che racchiude il bellissimo Loggiato di Filippo Brunelleschi e i Cortili monumentali. Infine la Galleria d’arte con opere dal XIV al XVII secolo di artisti come Botticelli, Ghirlandaio, Luca e Andrea della Robbia.

Per vivere l’atmosfera di una Firenze medioevale e immergersi in uno scenario d’altri tempi, c’è il Museo di Palazzo Davanzati, una casa-torre medievale splendidamente conservata che offre uno sguardo sulla vita domestica fiorentina tra il Medioevo e il Rinascimento. Il palazzo, infatti, conserva intatta la sua struttura dopo le modifiche del 1838 ed è allestito con arredi che vanno dal XIV al XIX secolo. Tra le sale decorate con affreschi e grottesche, spiccano la Sala dei Pappagalli e la Sala dei Pavoni, con una Madonna col Bambino attribuita a Brunelleschi.

Per gli amanti della scienza, oltre al museo Galileo, vale la pena esplorare anche La Specola, uno dei più grandi musei scientifici d’Europa che ospita oltre 3,5 milioni di animali, 5.000 dei quali esposti, e 1.400 modelli anatomici in cera.